L’olio extravergine agli insetticidi
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Gli americani respingono il nostro olio per la presenza di un pericoloso insetticida. Possiamo ancora tollerare la presenza di queste sostanze nel nostro olio extravergine di oliva?
L’Italia rimane il paese europeo in cui si effettuano maggiori controlli e si ha una percentuale più bassa di alimenti non conformi. Eppure gli americani alla frontiera respingono indietro uno dei fiori all’occhiello della nostra produzione nazionale: l’olio extravergine di oliva.
Tutta colpa di un insetticida utilizzato per la lotta ai parassiti dell’ulivo, che viene consentito in Europa, ma su cui negli Stati Uniti viene messa in pratica la tolleranza zero. Si chiama Chlorpyrifos ed è una sostanza chimica invisa alla Food and Drug Administration americana, l’ente che si occupa della sicurezza alimentare: la minima presenza di Chlorpyrifos riscontrata nell’olio di oliva dalla FDA statunitense comporta infatti il blocco della merce in dogana, il respingimento dell’olio e una serie di mesi di sorveglianza speciale.
Questa sostanza, che è un insetticida fosforganico verrebbe comunemente usata in Italia, in olivicoltura contro i principali parassiti e le principali patologie dell’olivo.
Il divieto americano è giustificato dalla presenza di studi che correlano l’assorbimento dei questo composto chimico all’insorgenza di problematiche neurologiche, in particolare sui bambini, ma anche a causa dell’impatto ambientale elevato sui sistemi acquatici e le api.
In Italia L’Istituto Superiore di Sanità tra gli ‘aspetti emergenti’, nell’ambito dei rischi per la salute legatii da esposizione a pesticidi, ha incluso questa sostanza tra gli ‘interferenti endocrini’ sulla base di studi sperimentali su animali da laboratorio. Tali sperimentazioni dimostrano come l’esposizione al Chlorpyrifos rappresenti un rischio a livelli di esposizione molto più bassi di quelli che determinano i problemi neurologici per i quali è sotto accusa.
Cosa aspettiamo ad abolirlo anche in Italia?
Tutta colpa di un insetticida utilizzato per la lotta ai parassiti dell’ulivo, che viene consentito in Europa, ma su cui negli Stati Uniti viene messa in pratica la tolleranza zero. Si chiama Chlorpyrifos ed è una sostanza chimica invisa alla Food and Drug Administration americana, l’ente che si occupa della sicurezza alimentare: la minima presenza di Chlorpyrifos riscontrata nell’olio di oliva dalla FDA statunitense comporta infatti il blocco della merce in dogana, il respingimento dell’olio e una serie di mesi di sorveglianza speciale.
Questa sostanza, che è un insetticida fosforganico verrebbe comunemente usata in Italia, in olivicoltura contro i principali parassiti e le principali patologie dell’olivo.
Il divieto americano è giustificato dalla presenza di studi che correlano l’assorbimento dei questo composto chimico all’insorgenza di problematiche neurologiche, in particolare sui bambini, ma anche a causa dell’impatto ambientale elevato sui sistemi acquatici e le api.
In Italia L’Istituto Superiore di Sanità tra gli ‘aspetti emergenti’, nell’ambito dei rischi per la salute legatii da esposizione a pesticidi, ha incluso questa sostanza tra gli ‘interferenti endocrini’ sulla base di studi sperimentali su animali da laboratorio. Tali sperimentazioni dimostrano come l’esposizione al Chlorpyrifos rappresenti un rischio a livelli di esposizione molto più bassi di quelli che determinano i problemi neurologici per i quali è sotto accusa.
Cosa aspettiamo ad abolirlo anche in Italia?
