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I parassiti che possono danneggiare il frutteto

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Un passo tratto dal libro “ Il mio frutteto biologico” dedicato alla lotta senza pesticidi chimici contro le avversità e i parassiti che possono danneggiare gravemente il frutteto.
I parassiti che possono danneggiare il frutteto
Pur adottando tutte le precauzioni possibili e pur seguendo scrupolosamente tutte le indicazioni fornite nei capitoli sulla progettazione, le piante possono comunque essere colpite da parassiti e malattie. Le avversità esistono in natura e svolgono anche un’importante funzione ecologica, ma quando le condizioni sono favorevoli possono procurare danni alle piante, nonostante la cura dedicata alla loro prevenzione. Alcune specie coltivate, ad esempio il kaki, il fico e il mirtillo, hanno pochi nemici, mentre altre possono essere aggredite da numerosi parassiti, alcuni dei quali sono in grado di distruggere tutto il raccolto. L’attenzione da dedicare alla difesa cambia quindi in funzione delle specie coltivate e delle diverse varietà, ma il frutticoltore deve dunque dedicare energie e lavoro al controllo dello stato sanitario delle sue piante per non trovarsi improvvisamente di fronte a spiacevoli sorprese.
Le linee di difesa dai parassiti proposte in questo libro evitano tutti gli interventi fitosanitari a scopo esclusivamente cosmetico, cui invece è interessata quella frutticoltura professionale che subisce i vincoli di una rete distributiva e commerciale che vuole solo frutti perfetti dal punto di vista estetico. Nei frutteti famigliari o in quelli professionali rivolti alla vendita diretta, lievi difetti, come ad esempio piccole macchie e malformazioni, di solito non rappresentano un problema, perché modificano solo l’aspetto dei frutti, senza pregiudicarne le qualità organolettiche e nutrizionali.
Le avversità sono anomalie nella crescita e nello sviluppo delle piante e possono essere suddivise in quattro grandi gruppi. Le fisiopatie sono alterazioni di vario tipo dovute a cause di origine non parassitaria, come condizioni climatiche avverse (temperature estreme, insolazione, gelate, vento, ecc.), eccesso o carenza di acqua, uso di acque inadatte per l’irrigazione perché troppo saline o inquinate, presenza di sostanze inquinanti nell’aria, carenza di alcuni elementi della fertilità, errori nella concimazione e nei trattamenti con antiparassitari. Di solito si manifestano quando il danno è ormai compiuto.
Identificare il problema è comunque utile per prendere in futuro le precauzioni necessarie a evitare che la fisiopatia si manifesti nuovamente. Ad esempio, si può prestare attenzione alla quantità di concime apportata, oppure ai possibili danni causati dall’impiego di prodotti antiparassitari, o evitare l’uso di rame quando fa troppo freddo, di zolfo nelle ore più calde o di prodotti a base di azadiractina sulla maggior parte delle varietà di pero. I parassiti animali di solito sono insetti. Causano danni alle piante danneggiando i frutti, le radici o le foglie oppure sottraendo loro la linfa. In genere sono facili da riconoscere, perché visibili a occhio nudo o con una semplice lente di ingrandimento.
È importante sapere che gli insetti attraversano vari stadi di sviluppo dando luogo a forme che possono essere simili all’adulto, come nel caso della cimice o degli afidi, oppure molto diverse, come nel caso di larve e crisalidi dei lepidotteri (le farfalle) e dei coleotteri (ad es. le coccinelle). La forma adulta è quella generalmente conosciuta e ad essa è affidata la continuazione della specie attraverso la fase riproduttiva, con la fecondazione e la deposizione di uova.  I funghi e i batteri fanno ammalare le piante colpendone i tessuti.
I sintomi dell’aggressione da parte di questi organismi possono essere macchie di diverso olore sulle foglie e su altri organi, marcescenze, patine di vario colore, imbrunimenti nei tessuti del fusto, formazione di “muffe” sugli organi vegetali, collasso della pianta malata. Infine i micoplasmi, i virus e i virus-simili, sono organismi microscopici che limitano lo sviluppo delle piante e provocano malformazioni e/o deformazioni sulle foglie e/o sui frutti, alterazioni del colore, proliferazioni di parti della pianta (tumori) ed essiccazioni. Non esistono prodotti biologici o chimici in grado di controllare questo tipo di avversità.
La diffusione di questi patogeni spesso avviene al momento dell’impianto, perciò è importante utilizzare piantine controllate e certificate dalle organizzazioni fitosanitarie regionali competenti, che vigilano sulla presenza di malattie direttamente nei vivai. La diffusione può avvenire anche attraverso insetti, definiti vettori, che con il proprio apparato boccale (pungente-succhiatore) trasferiscono da una pianta all’altra i microrganismi patogeni. In questi casi la difesa si basa sul controllo dei vettori stessi.

 

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