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Cambia la sanità in America

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La Corte Suprema degli Stati Uniti ha dato il via libera all’Affordable Care Act e  alle nuove regole di copertura sanitaria, affermando che sono costituzionali. Si tratta della più grande riforma sanitaria in Usa dagli anni ’60 del secolo scorso.
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha dato il via libera all’Affordable Care Act e  alle nuove regole di copertura sanitaria, affermando che sono costituzionali. Lo stesso presidente degli Stati Uniti Barack Obama, il maggiore sostenitore e promotore dell’attuale riforma della sanità americana, ha parlato di “vittoria per la gente di tutto il Paese”. Con le nuove norme le famiglie americane dovrebbero essere maggiormente garantite nel loro accesso alle cure e nei confronti degli abusi spesso commessi dalle compagnie d’assicurazione, ma ci sono anche obblighi che sono stati fortemente contestati. La Suprema Corte ha infatti “promosso” anche uno dei punti più controversi, ovvero l’individual mandate, che costringe gli americani a sottoscrivere un’assicurazione sanitaria entro il 2014. La riforma, approvata nel marzo 2010, era stata contestata da 26 Stati: la legge, sostenevano e sostengono ancora, “infrange i nostri diritti e le libertà individuali, perché il governo federale non può obbligare i cittadini ad acquistare un’assicurazione sanitaria”. La Corte ha superato l’ostacolo affermando che l’individual mandate è equiparabile a una tassa, anche se Obama si è sempre rifiutato di accettare questa visione, o escamotage, per difenderne la costituzionalità. Il Congresso, per la Corte, ha quindi agito nell’ambito delle sue prerogative, sancite dalla Costituzione. E’ anche vero però che da questo obbligo assicurativo vengono esentati i più poveri. La riforma servirà a estendere la copertura assicurativa a 30 milioni di americani che ne sono sprovvisti, soprattutto espandendo il Medicaid – un punto messo in dubbio dalla Corte – e fornendo sussidi federali per aiutare i più poveri ad acquistarla. L’Obamacare, questo il nome con cui la legge è conosciuta,  rappresenta la maggiore revisione del sistema sanitario nazionale dagli anni sessanta e prevede la riforma degli aspetti dell’industria assicurativa privata e pubblica. Per esempio vieta agli assicuratori di negare la copertura sulla base di alcune precondizioni. Per ridurre i crescenti costi di Medicare – il programma di assicurazione sanitaria per anziani e persone con disabilità – la legge crea una commissione di esperti per limitare i rimborsi governativi ai trattamenti realmente effettuati ed elargire degli incentivi a coloro che forniscono ‘pacchetti’ assicurativi. La legge costerà al governo circa 938 miliardi in 10 anni, secondo il Congressional Budget Office, secondo cui, inoltre, ridurrà il deficit federale di 138 miliardi.

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