Performance anti-vivisezione in vetrina
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stabilimento di Montichiari, per fermare le torture dei test sugli animali. Gli attivisti si sono vestiti come chirurghi e una ‘cavia’ umana, che inscenava un
animale, era sul lettino delle torture, legata e imbavagliata. Intanto il 16 giugno è previsto un grande corteo organizzato da OccupyGreenHill e Coordinamento Antispecista del Lazio, “che porterà nella capitale le ragioni di chi da anni si batte per la fine di una pratica violenta come la vivisezione e per chiedere l’immediata chiusura di Green Hill, l’allevamento di beagle di Montichiari, nel bresciano, dal quale ogni mese oltre 250 cani partono per andare a morire nei laboratori di vivisezione di tutta Europa”, dicono le associazioni. Plauso dalla Federazione Associazioni Diritti Animali e Ambiente: “Ringraziamo chi ha voluto rappresentare con tanta immediatezza uno spaccato di quella che è la realtà atroce della vivisezione, informando direttamente i cittadini”. La Federazione insiste quindi sulla necessità di approvare “l’attuale versione dell’art.14 della legge comunitaria – che vieta
l’allevamento sul territorio nazionale l’allevamento di cani, gatti e primati destinati alla sperimentazione in vivo ed impone l’uso dell’anestesia o analgesia negli esperimenti”. Secondo le associazioni, nel triennio 2007-2009 in Italia sono stati usati 2.602.773 animali per sperimentazione nella sola Italia, “questo significa che ogni giorno 2.376 animali iniziano il percorso di torture dentro un laboratorio”.