Nuovo record in Germania: in un giorno di sole la metà del fabbisogno energetico della grande potenza industriale è coperta dal fotovoltaico. Il governo italiano invece continua ad essere latitante. E le fonti fossili sono più incentivate delle rinnovabili
In un giorno di primavera in Germania si è prodotto con il sole tanta energia quanto quella prodotta da 20 centrali nucleari. Superato il record mondiale di produzione fotovoltaica con 22 GWh di elettricità, quantitativo equivalente a quanto prodotto da 20 centrali nucleari, esclusivamente nelle ore centrali di venerdì e sabato scorsi. Norbert Allnoch, direttore dell’Istituto dell’industria delle energie rinnovabili (IWR) di Muenster, ha riferito che i 22 gigawattora di energia solare immessi nella rete elettrica nazionale nella giornata di sabato hanno coperto quasi il 50 per cento del fabbisogno della nazione di energia elettrica. Il sole va e viene e vero. La luce c’è di giorno e non di notte. Ma se riuscissimo ad accumulare e a distribuire in modo efficiente tutta l’energia solare i nostri problemi energetici, ed economici, sarebbero presto risolti.
E intanto i tedeschi cantano vittoria. “E’ la prima volta che un paese nel mondo produce così tanta energia elettrica fotovoltaica”, ha detto alla Reuters Allnoch. “La Germania, si era avvicinata altre volte ai 20 gigawattora nelle ultime settimane. Ma questa è stata la prima volta in cui siamo riusciti a superarli”. Il record di energia solare mostra che una delle principali nazioni industriali del mondo è stata in grado di soddisfare gran parte del suo fabbisogno di energia elettrica in una giornata lavorativa, venerdì, e quasi la metà sabato quando le fabbriche e gli uffici sono chiusi.
L’impegno della Germania nella produzione di energia da fonte rinnovabile si sta rivelando fondamentale da quando, a seguito del disastro di Fukushima, la nazione ha deciso di disattivare gradualmente le centrali nucleari presenti sul territorio. Al momento il paese produce il 20% dell’elettricità sfruttando fonti energetiche alternative alle fossili con l’obiettivo di divenire leader mondaile nella generazione di energia pulita e mirando a ridurre le emissioni di gas serra del 40% entro il 2020, facendo riferimento ai livelli registrati nel 1990. “Questo dimostra la Germania è in grado di soddisfare una quota rilevante del suo fabbisogno di elettricità con l’energia solare”, ha detto Allnoch. “Questo dimostra anche che la Germania può fare a meno delle centrali elettriche a carbone, a gas e degli impianti nucleari”.
Cosa aspetta il governo Monti a rilanciare le rinnovabili? Il comparto mostra segnali forti di disappunto innanzi alla latitanza del governo che promette, e a volte minaccia, ma non realizza. E pensare che avevamo il sistema di incentivazione più generoso al mondo, stroncato sul più bello, e sempre minacciato dall’aleatorietà dei nostri governi. Ieri in un comunicato congiunto le associazioni di categoria riunite negli Stati Generali delle Associazioni delle Rinnovabili e dell’Efficienza energetica, hanno denunciato i ritardi del Governo nell’emanazione delle norme sugli incentivi alle rinnovabili. “Di slittamento in slittamento i decreti sulle rinnovabili non escono mai. Né quelli sulle rinnovabili elettriche né quelli sulle termiche, che dovevano essere firmati entro lo scorso anno tra luglio e settembre”. Diciamo basta alle chiacchiere e alle incertezze.
Mentre in Italia si assiste alle discussione sul peso dell’incentivazione economica alle fonti rinnovabili, il dato di fatto è che le fonti fossili vengono preferite alle rinnovabili: nel 2010 le fonti fossili sono state infatti incentivate per 400 miliardi di dollari, contro i 66 miliardi di dollari di incentivi destinati alle fonti rinnovabili. Un dato confermato anche dal Ministro Clini.