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Fermiamo le auto blu che inquinano

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In Germania un’associazione ambientalista assegna cartellini rossi a ministri e governatori per l’uso di mezzi troppo inquinanti. Le auto blu devono essere limitate. L’Italia sulla buona strada, ma non del tutto…
Parlano di salvare il clima, ma poi vanno a giro in limousine. Sull’onda di quella che qualcuno potrebbe definire antipolitica, un forte movimento di opinione contrario agli sprechi della casta, in Germania finiscono sotto accusa ministri e parlamentari. L’associazione Deutsche Umwelthilfe ci informa che nessuna auto di servizio utilizzata dai ministri della Repubblica, o auto blu che dir si voglia, rientra negli obiettivi sulla riduzione della Co2 imposti dall’Unione Europea. I valori medi sono leggermente diminuiti, ma il ricorso ad auto di grossa cilindrata non aiuta, ed i produttori tedeschi Audi, Bmw, Mercedes e Volkswagen sono poco propensi ad abbattere le emissioni di Co2. Solo tre politici regionali di Amburgo, Brema e del Brandenburg viaggiano su mezzi ecologici, che emettono cioè una quantità di Co2 inferiore ai 130g per km. Invece di premiare con encomi i politici virtuosi, l’associazione ha rilasciato dodici cartellini rossi, quattro per governatori regionali e ben otto per i ministri della Bundesrepublik. La colpa è quella di utilizzare auto che emettono oltre il 50% delle emissioni previste dalla soglia raccomandata dall’Ue.
Ma la cosa grave non è solo cosa guidano i ministri, ma quanti chilometri fanno e quanto carburante consumano, un dato che ci è difficile calcolare e che pone i politici italiani in una condizione ancora più sfavorevole rispetto ai partner europei. Se a Berlino per esempio molti parlamentari arrivano a piedi o in bicicletta, Roma infatti è la città più motorizzata d’Europa, dove l’automobile fa da padrona.
Nei giorni scorsi ha fatto scandalo la notizia che il governo italiano starebbe per acquistare altre 400 auto blu.
Palazzo Chigi ha precisato che il governo non acquisterà nuove “auto blu” nel 2012 e auspica, per le amministrazioni territoriali, l’adozione di un’analoga impostazione. 
Nel piano elaborato lo scorso luglio per la pubblica funzione sono comunque previste azioni per garantire i risparmi e limitare l’utilizzo delle auto di servizio. Dal punto di vista ecologico è stato imposto il limite di cilindrata sui nuovi acquisti a 1600 cc, ma a quanto pare anche dopo il varo del decreto di luglio sono state acquistate 300 auto di cilindrata superiore.

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