L’equo e solidale tiene grazie al biologico
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Di fronte alla crisi dei consumi il mercato Fairtrade fa segnare una rilevante crescita di fatturato. I prodotti bio salgono del 16%. Ottima prestazione per le rose equosolidali
Il biologico certificato continua a riscuotere successo e riesce a trainare anche il settore dell’equo e solidale. Per il marchio Fairtrade il totale delle vendite per il 2011 ammonta a 57,5 milioni di euro, con una crescita di 8 milioni rispetto all’anno scorso. Ma è soprattutto quando si accompagna alla certificazione biologica che dà il meglio di sé. I prodotti bio infatti salgono del 16%, con valori molto elevati per il tè (+83%), i biscotti e gli altri snack (+91%).
Sempre più diffusa la commercializzazione di banane prodotte nel rispetto delle condizioni di lavoro, con una crescita del 47%. E ottimo risultato per le rose (+54%), un prodotto più nuovo che sta conquistando sempre più italiani che hanno scoperto il lato oscuro della floricoltura. La maggior parte delle rose vendute in Italia infatti non proviene dalle serre delle nostre riviere, ma sono in larga parte importate dal Kenya, dove la produzione di fiori, il più grande settore economico dopo il turismo e la coltivazione del tè, ha spesso gravi implicazioni ambientali e sociali. Anche le rose certificate Fairtrade provengono dal Kenya, ma i produttori che operano nel circuito del commercio equo certificato usano tecniche di produzione sostenibili, sono remunerati equamente, vedono i loro diritti rispettati, hanno la garanzia delle tutele sindacali e contratti di lavoro. In occasione della festa della mamma potremmo farci un pensiero in più.
Sempre più diffusa la commercializzazione di banane prodotte nel rispetto delle condizioni di lavoro, con una crescita del 47%. E ottimo risultato per le rose (+54%), un prodotto più nuovo che sta conquistando sempre più italiani che hanno scoperto il lato oscuro della floricoltura. La maggior parte delle rose vendute in Italia infatti non proviene dalle serre delle nostre riviere, ma sono in larga parte importate dal Kenya, dove la produzione di fiori, il più grande settore economico dopo il turismo e la coltivazione del tè, ha spesso gravi implicazioni ambientali e sociali. Anche le rose certificate Fairtrade provengono dal Kenya, ma i produttori che operano nel circuito del commercio equo certificato usano tecniche di produzione sostenibili, sono remunerati equamente, vedono i loro diritti rispettati, hanno la garanzia delle tutele sindacali e contratti di lavoro. In occasione della festa della mamma potremmo farci un pensiero in più.
