Biochar: il carbone che aiuta l’ambiente
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Altrettanto importanti sono le sue potenzialità nel contrastare i cambiamenti climatici, dal momento che permette di sequestrare nel suolo quantità considerevoli di anidride carbonica.Normalmente quando bruciamo della biomassa come i residui di potatura, reimmettiamo in atmosfera la quasi totalità del carbonio che le piante hanno immagazzinato durante la loro crescita. Attraverso un processo termochimico chiamato pirolisi, invece, si riesce quasi ad invertire questo meccanismo e il risultato è il biochar, un carbone vegetale che ha la straordinaria capacità di mantenere fino al 90% del carbonio presente originariamente nella pianta. Si tratta del carbonio «recalcitrante», tanto stabile che per decomporsi impiega secoli, persino millenni.
Se interriamo il biochar, «sequestriamo» il carbonio nel suolo per lunghissimo tempo anziché aumentarne la concentrazione in atmosfera. Inoltre, usando correttamente la pirolisi al posto della combustione a fiamma aperta, otteniamo dei benefici anche sul piano sanitario:
• non si producono fumi tossici,
• utilizzando il carbone ottenuto come filtro per l’acqua si riducono drasticamente i costi per la potabilizzazione,
• la pirolisi: consente risparmi notevoli sui costi del combustibile per riscaldare e per cucinare, perché funziona con qualsiasi tipo di residuo vegetale
Una tematica innovativa e rivoluzionaria, trattata in modo completo ed esaustivo nell’articolo “Biochar: il carbone che aiuta l’ambiente” pubblicato nel numero cartaceo della rivista Terra Nuova Marzo 2012 disponibile anche come eBook.
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