Compost sul balcone
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Il compost, oltre a migliorare le proprietà fisiche e biologiche del terreno, possiede molte altre qualità: migliora e stabilizza la struttura del suolo, ne aumenta la porosità, e migliora la capacità di trattenere l’acqua. Contemporaneamente incrementa la crescita e lo sviluppo di tutta la vita presente nell’ecosistema suolo (in una manciata di terreno fertile, è presente un numero di esseri viventi maggiore di quello degli umani sulla Terra!). In poche parole crea le condizioni ottimali per la vita di tutti gli organismi vegetali e animali presenti nel terreno, rendendolo quindi fertile.
Il compost si usa negli orti o sui prati in dosi che variano da 1 a 3 kg per m2, ma può essere anche un componente essenziale dei terricci per vasi. Per la crescita della maggior parte delle piante da vaso si può formare un terriccio costituito da circa 40% di compost, lo stesso di torba (o terra se si vuole essere più ecologici) e il rimanente 20% di sabbia da costruzione (che può abbassarsi anche al 10%). Fanno eccezione le acidofile (per esempio ortensie, azalee, rododendri) per le quali si deve aggiungere al compost il 60-70% di torba.
Compost sul balcone
Il compostaggio domestico non riguarda solo i fortunati che vivono in campagna o possiedono un orto o un giardino, infatti diverse esperienze hanno dimostrato che i residui organici della cucina possono essere compostati sfruttando una piccola parte del balcone. Il compostaggio sul balcone richiede un po’ di impegno e di attenzione, ma fornisce due grandi soddisfazioni: ridurre l’inquinamento e preparare un bel regalo per le nostre piante e quelle dei nostri amici e parenti. È anche un’ottima occasione educativa per fare conoscere alle giovani generazioni uno dei più affascinanti cicli della natura (quello della sostanza organica), facendogli vedere che i nostri residui possono diventare «buon cibo» per le piante.
Come compostare
Compostare significa prendere del materiale organico di scarto e renderlo disponibile a quei microorganismi che lo trasformeranno in compost. La più importante regola del «buon compostatore» è imparare a gestire la presenza di aria e di acqua (ed evitare così i cattivi odori). I microorganismi compostatori per lavorare bene hanno bisogno di ossigeno, mentre gli scarti di cucina contengono molta acqua, che tende ad avviare trasformazioni (fermentazioni) che sviluppano odori molto sgradevoli, e a produrre liquidi maleodoranti. Oltre a questo possono anche comparire moscerini o altri insetti…
La descrizione completa dell’articolo con la spiegazione dettagliata di tutte le fasi da seguire per compostare sul balcone è disponibile nel numero cartaceo di Terra Nuova – Giugno 2011 in vendita anche nella versione eBook.
Letture consigliate:
– Manuale pratico di agricoltura biodinamica
– Introduzione alla permacultura
– Il campo in conca. L’arte dell’orto
– Manuale di sopravvivenza alla fine del petrolio
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