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Detersivi ecologici… a tutto tondo

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I consumatori più attenti non si fermano agli ingredienti di un detersivo, ma allargano l’attenzione all’intero ciclo di vita del prodotto. Il nuovo standard che sta mettendo a punto Icea, va proprio in questa direzione.
In principio era l’Ecolabel. I consumatori non dovevano fare altro che controllare sul prodotto l’esistenza del fiorellino che certificava la rispondenza ai criteri fissati dalla direttiva europea. Troppo poco per i «palati» più attenti e raffinati, perché quello che questo marchio promette è «solo» unridotto inquinamentoambientale dopo l’uso, per il resto il detersivo può essere farcito di sostanze sintetiche e di origine petrolchimica. «I nuovi criteri, che sono al momento in fase di stampa, contengono nuovi parametri molto interessanti, come il consumo di energia o la quantità di plastica utilizzabile» sostiene il chimico Fabrizio Zago, che partecipa ai gruppi di lavoro Ecolabel a Bruxelles. «Insomma, parliamo di una serie di modifiche che rendono ancora più ecologico questo marchio». Gli amanti del naturale invece preferiscono una più marcata presenza di materie prime vegetali o di origine vegetale. Gli idealisti infine sono alla ricerca di tensioattivi e ingredienti certificati biologici.  Insomma l’attenzione si allarga anche alla prima fase della vita del prodotto, anzi all’intero ciclo di vita: produzione, trasporto, vendita, uso e dismissione.

Una commissione aperta
Lo standard per la certificazione dei detersivi che Icea sta mettendo a punto va proprio in questa direzione. «Il disciplinare esisteva già, ma andava aggiornato» spiega Alessandro Spadoni, responsabile per Icea del settore cosmetici e detersivi. «Così è stata creata una commissione aperta ad associazioni dei consumatori, attori della distribuzione, aziende del settore, che ragionando insieme stanno dando vita alle nuove linee guida». Anche Terra Nuova sta partecipando alla creazione del nuovo standard: riunione dopo riunione ci siamo confrontati con le diverse anime della detergenza verde, come la ditta Pierpaoli, che per andare verso la naturalità più spinta sta progettando di produrre in casa tensioattivi a base di olio d’oliva, come dire potere lavante a chilometri zero…

Sempre nell’articolo:

>> La commissione per il nuovo standard di certificazione dei detersivi

>> Un marchio unico due diciture:
– detergenza bio-naturale
– detergenza ecologica

>> Tutti i parametri utilizzati per elaborare il nuovo standard
– inquinamento acque reflue
– biodegradabilità dei tensioattivi
– in percentuale la presenza di ingredienti di origine naturale o bio
– l’imballaggio

>> Lo standard che verrà

La descrizione completa dell’articolo è disponibile nel numero cartaceo di  Terra Nuova – Aprile 2011 o nella versione eBook.
 

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