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Prevenire l’alitosi

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La gente fugge non appena aprite bocca? Non disperate, i rimedi ci sono, e vanno dall’igiene orale a una dieta vegetariana sana ed equilibrata.
Benché si dica «mal comune, mezzo gaudio», chi soffre di alitosi (ossia di cattivo odore emesso con l’espirazione) non si consola al pensiero che nel mondo ne sono affette quasi una persona su 2, Italia compresa. Come immaginabile, il disturbo ha un forte impatto sociale: sentirsi evitati provoca un calo dell’autostima e un aumento dello stress. Interessanti i dati raccolti in 3 anni dall’Aira (Associazione italiana ricerca alitosi) e resi noti nel 2007. Circa 600 persone si sono rivolte ai suoi specialisti: di queste, il 12% si era accorta da sola del problema, mentre il 37% è stato avvertito da altri.  L’88% delle persone ha sottolineato l’impatto sociale dell’alito pesante. Inoltre il 31% ha denunciato influenze negative sul lavoro, il 69% sulla vita privata. Ma perché ci sono persone che soffrono di alitosi?

Un disturbo antichissimo
Già Ippocrate (IV secolo a. C.) sottolineava l’importanza di gengive sane per avere un alito fresco, ma la più antica testimonianza relativa all’alitosi risale al 1550 a. C.: si tratta di un rimedio a base di vini ed erbe, da utilizzare per sciacquare la bocca. Naturalmente i collutori non mancano nemmeno oggi e possono essere efficaci al momento, ma più che coprire il cattivo odore bisogna pensare di eliminarlo alla radice risalendo alle cause. Tutti sappiamo che cibi come aglio, cipolla e porri lasciano nell’alito strascichi che possono durare anche 2-3 giorni. Ma in questo caso basta aspettare fiduciosi, masticando semi aromatici (finocchio, anice, cardamomo o coriandolo) per tamponare il problema. Altri due grandi colpevoli dell’alito cattivo sono fumo e alcol, che a differenza di aglio e simili non apportano benefici.

Fin qui, stiamo parlando però di cause esterne. Quelle che ci interessano maggiormente sono invece quelle interne: per il 90% dei casi, infatti, tutti i problemi nascono in bocca e dipendono da una cattiva igiene orale. Il restante 10% viene attribuito a problematiche diverse (problemi respiratori o gastrointestinali); perciò, se la questione non la risolve il dentista, bisogna rivolgersi a un internista. Ma per quanto riguarda la bocca c’è molto che possiamo fare…

Sempre nell’articolo:

>> Igiene orale inadeguata

>> Buone abitudini quotidiane

>> Come prendersi cura dei denti

>> L’importanza di una corretta alimentazione

>> L’acidità in bocca

>> I cibi consigliati e quelli sconsigliati

>> Primavera: il momento ideale per la depurazione

La descrizione completa dell’articolo “Prevenire l’alitosi” è disponibile nel numero cartaceo di  Terra Nuova – Aprile 2011 o nella versione eBook.

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