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Acido folico in gravidanza: è sempre bene integrare?

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Alle donne in età fertile viene spesso prescritto un integratore di acido folico, la cui carenza può avere effetti sul feto. Tuttavia i possibili rischi evidenziati dalla ricerca impongono una maggiore cautela. E se scoprissimo che per un’assunzione adeguata basta una sana dieta vegetariana?
Quando diciamo acido folico diciamo gravidanza. Alle donne in età fertile che non escludono la possibilità di una dolce attesa, oltre a uno stile di vita sano viene consigliata anche un’integrazione di questa sostanza. Ma cos’è l’acido folico? E soprattutto: la sua integrazione è utile e priva di rischi? Cerchiamo di dare una risposta a questi interrogativi.
Cos’è l’acido folico
Il nome acido folico deriva dal latino folium ovvero foglia, quindi «acido che sta nelle foglie». Lo si trova infatti particolarmente concentrato nelle foglie di alcuni ortaggi di colore verde scuro, come gli spinaci e le biete (vedi tabella). Negli alimenti l’acido folico si trova in una forma articolata detta acido pteroilpoliglutammico, che è formato in realtà da un complesso di molecole di acido folico.
Questa grande molecola, grazie all’intervento di enzimi zinco-dipendenti, viene scissa nel tratto digiunale dell’intestino e trasformata in tante molecole di acido folico più assimilabili. Una volta entrato nel circolo sanguigno, l’acido folico viene poi depositato nel fegato nella sua forma attiva: il tetraidrofolato.
Un percorso leggermente diverso tocca invece all’acido folico assunto come integratore. In questo caso si presenta già sotto forma di acido pteroilmonoglutammico e viene quindi assorbito direttamente dall’intestino. Per questo motivo solitamente si parla di acido folico riferendosi agli integratori, e di folati alimentari quando ci si riferisce a quello contenuto nel cibo.
Ruolo nell’organismo
È sempre incredibile scoprire quante funzioni possono essere svolte da una semplice molecola. L’acido folico ha un ruolo determinante nella duplicazione del DNA, quindi nella moltiplicazione cellulare e nella produzione di molte proteine tra cui l’emoglobina; è inoltre indispensabile al trasporto di ossigeno e anidride carbonica, e alla degradazione dell’omocisteina, una sostanza che se presente in eccesso nel circolo sanguigno può causare problemi all’apparato cardiovascolare addirittura superiori rispetto a quelli causati dal colesterolo. Alla luce di queste azioni risulta chiaro come questa vitamina non debba essere carente nell’organismo della donna nel momento magico in cui il suo corpo inizia la velocissima moltiplicazione che porterà allo sviluppo del bambino.
Nella versione completa vengono trattati i seguenti argomenti:
I rischi dell’integrazione
>> Cosa dicono gli studi
>> Come mai tutta questa attenzione?
>> Effetti della cottura e della conservazione
>> Bastano gli alimenti?
>> Quando è indispensabile integrare
BOX1: Contenuti di folati negli alimenti
In cifre, il dato relativo ai folati per 33 diversi alimenti suddivisi in settori: Frutta, Ortaggi cotti, Insalate, Legumi cotto, Alimenti di origine  animale.
BOX2: Acido Folico in cifre
Dal fabbisogno nell’adulto a quello della donna in gravidanza; alle indicazioni circa la riduzione durante la cottura fino all’assorbimento a livello intestinale in determinate condizioni.
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