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La Cicoria, amica del fegato

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Fin dall’antichità la cicoria selvatica, antenata di tutte le cicorie da orto, è stata considerata un’amica del fegato. Un passo tratto dal libro “Erbario della salute” una preziosa guida alla raccolta e all’utilizzo delle 40 erbe medicinali più efficaci con consigli pratici per la cura dell’uomo, degli animali e delle piante.
Cicoria selvatica (Cichorium intybus L.)
Noi oggi, per via della sua stretta parentela con scarole, indivie, radicchi e catalogne, tendiamo a considerarla solo un ortaggio, ci siamo un po’ dimenticati delle sue virtù medicinali che oltre ad essere valide hanno anche il pregio di essere proprio a portata di mano.
La cicoria è una pianta comune, ampiamente diffusa lungo i bordi delle strade e dei sentieri di campagna, nei prati, negli incolti; è una pianta erbacea, di dimensioni umili, che si può incontrare molto facilmente, una pianta gioviale che ci attira con i bei fiori a raggiera di un azzurro intenso. Per gli antichi Egizi, che la consideravano una pianta sacra, la cicoria era addirittura una panacea; in effetti la sua è un’azione regolatrice un po’ di tutti i processi del metabolismo.
Stimola la digestione, cura insufficienze biliari ed epatiti, depura il sangue, ha proprietà ipoglicemizzanti, diuretiche e blandamente lassative. È un’azione generalmente disintossicante che produce benefici effetti anche per reumatismi, artriti e affezioni della pelle.
La si può utilizzare, un po’ come tutte le piante medicinali, sotto forma di infusi, decotti o tinture, ma anche semplicemente, benché con effetti più blandi, consumandola come verdura cotta, bevendone l’acqua di bollitura o in insalate.
  • Famiglia: Composite
  • Simbologia planetaria: Giove, Sole.
  • Parti utili: la radice e le foglie.
  • Tempo balsamico: la radice si raccoglie in ottobre da piante di un anno oppure appena inizia la nuova vegetazione nella primavera successiva. Le foglie prima della fioritura in maggio-giugno.
  • Principali costituenti: glucosidi amari, inulina, aminoacidi liberi, vitamine B, C, K, P. Sali minerali.
  • Proprietà medicamentose: amaro-toniche, digestive, depurative, colagoghe e coleretiche, diuretiche, lassative, disintossicanti.
  • Impiego terapeutico: insufficienza biliare, congestioni epatiche, atonia gastrica e digestiva, iperglicemia, pletora e uricemia, reumatismi, gotta e artritismo, stipsi, ritenzione idrica, dermatosi.
COME SI USA
  • Decotto: far bollire per cinque minuti 35 g di radice in un litro d’acqua; lasciare riposare per 15 minuti. Consumarne una tazza prima dei pasti.
  • Infuso: 35 g di foglie fresche in un litro d’acqua, berne una tazza prima dei pasti.
  • Tintura Madre: 40 gocce 3 volte al dì.
  • Uso veterinario: come depurativo del sangue ed in caso di stitichezza cronica, unire alla pappa una manciata di foglie, raccolte prima della fioritura, scottate in acqua bollente.

 

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