Un tetto verde
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La scelta di un tetto «vivo»
Il tetto, in cemento armato della misura di 212 m2, era rimasto incompleto per mancanza di «fondi» dal 1983. L’acqua vi penetrava attraverso infinite crepe e la totale mancanza di isolamento termico rendeva la casa un forno d’estate e una ghiacciaia in inverno. La scelta si presentava tra un tetto in coppi, molto fragile alle frequenti grandini, in lamiera (ondulina di ferro zincato) o un tetto vivo. Alcuni anni addietro un’amica architetto di Montevideo, Karen Herzfeld, mi aveva introdotto alla tecnica del tetto verde, insegnandomi le modalità di costruzione. Lei stessa aveva passato diversi anni a studiare e praticare bioarchitettura in Germania presso l’Università di Kassel. In quest’ultima insegna e ricerca Gernot Minke, noto specialista in costruzioni naturali….
Sempre nell’articolo:
>> I vantaggi e benefici del tetto verde
>> La procedura di costruzione
>> Ad ogni tetto la giusta copertura
>> Due alleati importanti: argilla e terra
>> Se il tetto pende…
>> Una fatica ricompensata
>> Box: Dal cemento al tappeto verde
Guida fotografica con i dettagli del procedimento da seguire.
La versione completa dell’articolo è disponibile nel numero cartaceo Novembre 2010 di Terra Nuova o come eBook.
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