Una mela al giorno… e i pesticidi per contorno
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«Ma i problemi non mancano» sottolinea il Comitato per il diritto alla salute in Val di Non1, sorto nel 2007 per contrastare la diffusione nell’ambiente di residui di pesticidi utilizzati proprio nella coltivazione delle mele. «La maggior parte di case, orti, giardini, strade, aree sportive e ricreative è a stretto contatto con i frutteti, dove numerose volte l’anno vengono irrorati pesticidi che permangono nell’ambiente per diverso tempo ed entrano anche nell’organismo di chi quelle zone le abita. Abbiamo raccolto oltre mille firme di residenti preoccupati che chiedono alla giunta provinciale monitoraggi costanti e rigorosi, applicazione di leggi e regolamenti, oltre a misure concrete per ridurre l’esposizione della popolazione. Esposizione che a nostro avviso c’è e a livelli per nulla rassicuranti, stando ai risultati dei test che abbiamo commissionato sui campioni di polveri e prodotti orticoli raccolti presso le nostre abitazioni. Le analisi sono state effettuate nel 2007, nel 2008 e nel 2009 e abbiamo potuto constatare che la situazione è andata peggiorando»…
Sempre nell’articolo:
>> Residui di fitofarmaci anche in aree non agricole
>> Bambini a rischio
>> Nelle analisi condotte nel 2009, 12 campioni su 13 sono risultati contaminati da residui di pesticidi ed è stata riscontrata la presenza di 3 principi attivi proibiti e non contemplati…
>> I residui nell’organismo umano
>> La replica di Melinda
La versione completa dell’articolo è disponibile nel numero cartaceo Settembre 2010 di Terra Nuova o come eBook.
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