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L’Italia apre agli ogm

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Con la sentenza del Consiglio di Stato, si autorizza anche in Italia la semina degli ogm. Intanto il fronte del no prepara un referendum.

Era già pronto a gennaio il documento che dettava le linee guida per far coesistere coltivazioni ogm con coltivazioni convenzionali e biologiche, ultimo atto di un iter voluto dall’Unione europea che avrebbe dato il via libera alle semine ogm in Italia, che stava per essere approvato dalla Conferenza Stato-Regioni senza però che fosse stato preceduto da una consultazione con le associazioni di categoria e gli operatori del settore.

La notizia è trapelata e il provvedimento è stato subito sospeso. Ma, mentre in tanti tiravano un sospiro di sollievo, è arrivata negli stessi giorni la sentenza choc del Consiglio di Stato che ha imposto al Ministero delle politiche agricole di concedere le autorizzazioni alle semine (in quel caso specifico si tratta di mais) anche in assenza di piani sulla coesistenza.

Libertà di contaminare
La decisione della magistratura amministrativa è destinata a sconvolgere un impianto normativo sul quale si erano ormai stabilizzate quasi tutte le Regioni. In sostanza, in Italia le semine ogm non erano ancora partite, benché volute e sollecitate dall’Ue, perché le sementi non erano iscritte nel registro nazionale e perché non esistevano ancora le linee guida sulla coesistenza, l’approvazione delle quali era ritenuta indispensabile dal Ministero per poter dare il via libera.

Questo paravento aveva protetto un po’ tutti: Governo, Regioni, associazioni di categoria e operatori. Forse troppa gente si era sentita al sicuro. Almeno fino al gennaio scorso, quando invece tutti i veli sono caduti. Il Consiglio di Stato, dando ragione al ricorso dell’agricoltore (che è anche vicepresidente di Futuragra, associazione favorevole alle biotecnologie), ha motivato la sentenza affermando che qualunque coltivatore che richieda di seminare le sementi già autorizzate dall’Ue può farlo e deve ottenere l’autorizzazione dal Ministero, che non si potrà più trincerare dietro altre giustificazioni…

Sempre nell’articolo:

>> Una coesistenza impossibile
>> Le 13 Regioni ogm-free
>> Anche il ministro Zaia contro
>> L’esempio della Corte Federale degli Stati Uniti
>> Box “500 agricoltori pronti a seminare ogm”: sarà un piccolo campo di 2-3 ettari, nel Comune di Vivaro (Pordenone), a ospitare a partire da aprile la prima coltivazione italiana di mais ogm…

L’articolo è disponibile nel numero di Marzo 2010 di Terra Nuova versione eBook.

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