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Menopausa: come alleviare i sintomi con l’alimentazione

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Una sana e corretta alimentazione, può aiutare a vivere al meglio quella particolare fase della vita della donna che è la menopausa. Il ruolo dei fitoestrogeni e gli alimenti che ne sono più ricchi.

Alimentazione e menopausa
di Paolo Giordo
cod. EA063 – pp. 120 – € 14,00
(per gli abbonati € 12,60)

Per la maggior parte delle donne è un vero e proprio spauracchio. La perdità della fertilità è vissuta spesso con grande disagio, fino a sfociare in forme più o meno gravi di depressione. In realtà, numerosi studi hanno evidenziato un’importante componente psicologica nei disturbi che in genere accompagnano la menopausa, tanto che in genere essi sono maggiori nelle donne che hanno vissuto negativamente la menopausa della propria madre. L’errore di fondo è quello di vivere questa delicata fase della vita della donna come una sorta di malattia e non come un processo fisiologico del tutto naturale. Si tratta quindi di liberarsi da una parte dei numerosi luoghi comuni e dalle paure ingiustificate (“perdita della giovinezza e quindi della capacità di attrarre l’altro sesso”) e dall’altra di attuare una serie di attenzioni e di accorgimenti in grado di alleviare i disturbi più comuni della menopausa. In questo l’alimentazione può avere un ruolo molto importante. Vediamo perché.
La sindrome del nido vuoto 
La menopausa insorge nella donna tra i 40 e i 50 anni, ed è preceduta dal climaterio, fase di passaggio dalla vita feconda alla cessazione della facoltà di riproduzione. Durante il climaterio si registra una riduzione della produzione di progesterone, compensata dall’aumento di estrogeni. Ed è proprio lo squilibrio tra estrogeni e progesterone a provocare insieme alle irregolarità mestruali, le cosiddette “vampate di calore” tipiche di questa fase. Inoltre, si possono manifestare dolori al basso ventre, una maggiore facilità all’aumento di peso e una tendenza all’insonnia e irritabilità. Molte donne inoltre accusano forme di cefalea, soprattutto al mattino, e addome gonfio. Dal punto di vista medico, la menopausa vera e propria ha inizio quando la mestruazione è oramai cessata da un anno. L’ovaio va incontro a involuzione, cessa l’ovulazione e vi è un radicale mutamento della produzione ormonale gonadica. La produzione di estrogeni si riduce nettamente sino a diventare insufficiente a produrre la proliferazione della mucosa uterina ed il successivo sanguinamento mestruale. L’ovaio in menopausa secerne una sostanza a debole azione androgena che viene trasformata in estrone a livello dei tessuti periferici. 
Non è una malattia
Nonostante le profonde trasformazioni ormonali ed organiche, appare evidente che la menopausa non è una malattia, ma un’evoluzione normale e fisiologica del sistema riproduttivo femminile. E quindi come tale deve essere vissuta. In alcune donne si può manifestare senza sintomi apparenti, in altre possono comparire disturbi legati principalmente al deficit di estrogeni ed alle risposte del sistema nervoso autonomo. L’instabilità vasomotoria, tipica di questo periodo, può provocare vampate e sudorazione, possono comparire nervosismo, affaticabilità, depressione, irritabilità, insonnia, palpitazioni, intorpidimento e formicolii. Inoltre, la pelle perde elasticità e diventa più secca; ed anche le mucose dei genitali tendono all’atrofia e diventano più secche. Con il tempo può comparire osteoporosi.

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