Stupro a pagamento – Ciclo di incontri con Rachel Moran

Dal 20 al 30 maggio, Rachel Moran, giornalista e attivista irlandese, e autrice  del libro Stupro a pagamento, edito da Round Robin Editrice, in cui racconta il suo passato da prostituta e senza tetto a  Dublino, sarà in Italia per una serie di incontri, con l’obiettivo di creare un dibattito più profondo sulla prostituzione e smontare molti miti funzionali al mantenimento dello stato attuale, coinvolgendo le donne ma soprattutto gli uomini. Stupro a pagamento è  un memoir in  cui  viene  raccontata  la verità sulla prostituzione: un’opera che racconta cosa significa essere “fuori” dalla società e accontentarsi di condizioni di vita estreme, in particolare, se si è una donna. L’autrice nasce negli anni Settanta a Dublino in una famiglia disfunzionale: madre schizofrenica e padre bipolare. Dalla morte del padre, avvenuta quando l’autrice aveva solo quattordici anni, e dal conseguente tracollo della madre, Moran vive in istituti e infine sulla strada. Senza tetto, ma – come specifica lei stessa nell’opera – priva anche di qualsiasi altro bene all’infuori del proprio corpo, incapace di darsi all’arte del taccheggio, non le resta che sfruttare il suo unico possedimento: se stessa. La prostituzione sembra essere l’unica scelta possibile, ma è anche la strada che la porta ancora più in basso. Se da piccola era additata dai vicini come la “zingara” per via dei vestiti cenciosi e sporchi, da adolescente e giovane donna è la prostituta all’angolo della strada e nei bordelli. Dai quindici ai ventidue anni si prostituisce per vivere, ma nel 2000 decide di cambiare la sua vita e trova la forza di farlo davvero. Oggi è giornalista e autrice, oltre che attivista contro la prostituzione. Sulla prostituzione, infatti, Moran non ha dubbi: andrebbe abolita. Tramite la propria dolorosa esperienza, Rachel Moran racconta come la prostituzione, a cui è stata iniziata da un fidanzato, sia uno sfruttamento della donna legittimato dal denaro. Uno stupro a pagamento, per l’appunto, in cui gli uomini possono pulirsi la coscienza tramite la transazione economica. Pertanto Moran è decisamente contraria all’idea della regolamentazione dell’attività. E di ciò parlerà nella serie di incontri, in cui cercherà di scuotere le coscienze civili di uomini e donne su un problema gravissimo e di vastità mondiale, che concerne lo sfruttamento della donna, la violazione dei suoi diritti umani e della sua libertà. 

www.terranuova.it/rachelmoran