Intrecci opportuni
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25-26 Aprile 2009
La Nonviolenza in gioco
“QUANDO IL DURO SI FA GIOCO, I GIOCHI INCOMINCIANO A DURARE”
Quando penso al tessere mi tornano in mente le immagini di un viaggio in Guatemala. In un piccolo paese anonimo, di cui non ricordo neanche il nome, un folto gruppo di donne tesseva in una grande stanza che si apriva sulla piazza principale. Tessevano stoffe bellissime, colorate, sgargianti. L’immagine di per sé era stupefacente. Ma la cosa più strabiliante è che, dopo un po’ di osservazione, ci si accorgeva che quelle donne, non solo tessevano tele, ma contemporaneamente tessevano relazioni. C’era come un filo invisibile che legava la bellezza delle stoffe alla fluidità dei discorsi, degli sguardi e dei corpi di quelle donne. Tessere tele per tessere relazioni.
Tessere relazioni è gioco assai difficile, se vogliamo una trama di relazioni che sia portatrice di bellezza. La nonviolenza mira a questa estetica del convivere e uno dei mezzi-fini che propone è proprio il gioco. Il percorso mira a dare la possibilità ai partecipanti di scoprire il proprio gioco di tessitura relazionale, attraverso i giochi che legano il corpo, la mente al vivere di ognuno, per cercare di trovare quell’etica-estetica che porta al cambiamento.
Emiliano Piredda: Giovane formatore alla nonviolenza, si sta impegnando a ritrovare la capacità e il piacere di giocare sul serio con la vita. La formazione è uno di questi giochi perché gli permette di intrecciare le vite di molte persone, e di continuare a tessere.
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