Depositate il 31 agosto in Comune a Ravenna, dal gruppo di cittadini per la tutela dei pini di Lido di Savio e via Maggiore, le quasi 2000 firme raccolte in un mese per salvare i 60 pini sani che da oltre 50 anni accompagnano la vita di Lido di Savio.
Depositate il 31 agosto in Comune a Ravenna, dal gruppo di cittadini per la tutela dei pini di Lido di Savio e via Maggiore, le quasi 2000 firme raccolte in un mese per salvare i 60 pini sani che da oltre 50 anni accompagnano la vita di Lido di Savio.
Le firme dei residenti nel Comune di Ravenna sono 631, quasi 1300 le firme dei proprietari di seconde case, esercizi commerciali e di moltissimi turisti, «i quali, increduli e sgomenti, hanno appreso solo in questi giorni che uno straordinario patrimonio pubblico di bellezza, biodiversità, salute, già da questo ottobre potrebbe essere raso al suolo» spiegano i cittadini che si stanno battendo per salvare gli alberi.
Molti i firmatari da Bologna e provincia, Modena, Reggio Emilia, Ferrara, Forlì e rispettive province. Un buon numero anche di lombardi e toscani, e alcuni turisti tedeschi e inglesi. «Molti hanno messo in conto di cambiare località per le prossime vacanze se gli abbattimenti avranno luogo» spiegano i cittadini promotori della raccolta firme.
«Il progetto denominato “Parco Marittimo” e finanziato sia con fondi PNRR che, da quanto si è appreso nel corso dell’incontro pubblico del 30 agosto alla Festa dell’Unità del PD, anche con sforzi economici da parte delle casse comunali – proseguono i promotori – un progetto definito ecologico e sostenibile, che invece decide di sbarazzarsi di un patrimonio arboreo irripetibile. Tra l’altro, i progetti PNRR non debbono produrre danno ambientale significativo. Motivi per gli abbattimenti non ce ne sono, in quanto non esiste perizia che attesti pericolosità o malattie degli alberi, né, se mai fosse questo un giustificativo, vi è particolare degrado nella strada e nei marciapiedi. Una piccola porzione del progetto è già stata realizzata in primavera, e quel tratto di viale Romagna ora somiglia a un forno squallido e assolato».
«Si è poi appreso, dagli atti messi a disposizione da un consigliere comunale, che il legname ricavato dai lavori finora eseguiti per il 4° stralcio del “Parco Marittimo” (quello che coinvolge anche Lido di Savio, con circa 15 pini abbattuti in primavera in viale Romagna prima dello stop dovuto alla stagione balneare) è divenuto materiale da ardere tramite una ditta» sulla quale, spiegano sempre i cittadini, ci sarebbero alcune ombre.
I cittadini promettono di andare a fondo nella vicenda affinché gli alberi non vengano abbattuti e continueranno a raccogliere firme.
Foto di Sonia Piatesi