Il 10 settembre il movimento di contadini La Via Campesina celebra la Giornata internazionale di azione contro l’Organizzazione mondiale del commercio e gli accordi di libero scambio. E invita tutti i contadini di tutti i paesi a mobilitarsi con iniziative.
Il 10 settembre il movimento di contadini La Via Campesina celebra la Giornata internazionale di azione contro l’Organizzazione mondiale del commercio e gli accordi di libero scambio. E invita tutti i contadini di tutti i paesi a mobilitarsi con iniziative.
Fu il 10 settembre 2003, fuori dalla sede della riunione ministeriale dell’OMC a Cancun, in Messico, che Lee Kyung Hae, un contadino coreano, sacrificò la sua vita per protestare contro l’impatto devastante dell’apertura dei confini nazionali al libero scambio. Al momento del suo martirio, Lee indossava un cartello al collo con la scritta “L’OMC uccide gli agricoltori”. Lo ricorda il movimento contadino La Via Campesina, che invita a organizzare mobilitazioni di protesta in tutti i paesi.
«Ventuno anni dopo, mentre commemoriamo il suo sacrificio, il mondo si trova di fronte a una
crisi di fame, catastrofi climatiche, guerre genocide, diseguaglianze estreme, crescente debito pubblico, inflazione e migrazione. Si tratta di un disperato tentativo di mantenere lo status quo, di continuare con il
business as usuale sforzi sistematici per distogliere l’attenzione dalle cause profonde di queste crisi alimentando razzismo, provincialismo, patriarcato e xenofobia»
spiegano da La Via Campesina.
Il movimento sottolinea come «la globalizzazione del libero mercato, promuovendo disinvestimenti, privatizzazioni e lo smantellamento delle reti di regolamentazione nazionale, porti a una maggiore concentrazione di potere tra le élite politiche e aziendali, in particolare attraverso le multinazionali, con conseguenze devastanti per le comunità rurali e i lavoratori urbani del mondo».
«È giunto il momento che il mondo segua una traiettoria economica diversa, molto diversa dal modello dominante guidato dai principi neoliberisti. Stiamo vivendo in un momento geopolitico che sta assistendo all’emergere di un ordine multipolare, in cui l’egemonia delle vecchie potenze coloniali viene messa in discussione. Ma anche all’interno di questo riordino, c’è poco sforzo per ripensare il modello economico di sfruttamento che ci ha portato alla situazione che affrontiamo oggi e il potere delle aziende transnazionali continua ad aumentare» prosegue il Movimento.
«Abbiamo bisogno di un’alternativa all’Accordo sull’agricoltura promosso dall’Organizzazione mondiale del commercio – spiegano dal Movimento – Dal 2022, La Via Campesina è impegnata in consultazioni per costruire un quadro internazionale alternativo per il commercio globale in agricoltura che promuova la sovranità alimentare, rispetti i diritti di chi lavora nelle aree rurali e favorisca la cooperazione transfrontaliera piuttosto che la competizione. Quest’anno, amplieremo questo processo di consultazione per includere i nostri alleati, amici nel mondo accademico, governi e diplomatici. Invitiamo tutti i nostri membri e alleati a usare il mese di settembre per evidenziare la crisi in corso nelle loro comunità e chiedere politiche pubbliche che portino maggiore trasparenza al commercio nazionale e internazionale, garantiscano la sovranità alimentare dei nostri popoli e assicurino prezzi equi per i nostri prodotti».
«Noi, contadini e piccoli produttori alimentari, continuiamo a nutrire il 70% della popolazione mondiale, anche se lottiamo per sostenere i nostri costi di produzione e sfamare le nostre famiglie».
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LETTURE UTILI
Dove sono finiti i contadini? Chi produce, e come, il cibo che mettiamo in tavola? Quali sono le condizioni economiche e i diritti di chi lavora nei campi? Chi sta affrontando la crisi climatica agricola?
Questo libro difende le ragioni dei contadini e di chi, nei campi, rispetta i diritti della natura e di chi lavora.
Di fronte alle derive tecnologiche e mercantili imposte dall’agroindustria e dalle sue lobby, è fondamentale ritornare alla materialità della terrae a chi la lavora. Un appello a lottare per un futuro diverso, difendendo oggi il diritto al cibo, i mercati contadini e la sovranità alimentare.
L’AUTORE: Antonio Onorati è contadino e attivista. Da decenni si batte per la difesa e la visibilità delle agricolture contadine. Fa parte dell’Associazione rurale italiana e del Coordinamento Europeo Vita Campesina. Ha anche ricoperto il ruolo di presidente del Centro Internazionale Crocevia.
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Ci stanno imponendo la deregolamentazione di un’ondata di nuovi Ogm in Europa, che potrebbe cambiare per sempre l’agricoltura e il cibo che mangiamo.
Finora gli obblighi di tracciabilità, etichettatura e valutazione del rischio secondo il principio di precauzione hanno evitato a Italia ed Europa l’invasione di coltivazioni figlie dell’ingegneria genetica e del cibo creato in laboratorio.
Ora però la Commissione Europea vuole cancellare ogni vincolo per le cosiddette New Genomic Techniques (NGT), ribattezzate in Italia Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA), compresa la possibilità per gli Stati di vietarle sul loro territorio. E il governo italiano si è già avviato in questa direzione.
In questo libro si intrecciano storia della biologia, inchiesta giornalistica e testimonianze dai movimenti, per raccontare gli enormi interessi e le relazioni pericolose tra multinazionali, politica e scienziati che rischiano di compromettere la vera transizione agroecologica, i diritti dei contadini sui semi e quelli dei consumatori a una scelta informata.