Innalzamento della temperatura e del livello del mare, erosione costiera, eccessiva antropizzazione dei litorali, inondazioni, eventi meteo estremi: le nostre coste italiane sono in una condizione di forte fragilità. Lo afferma il rapporto “Spiagge 2024” di Legambiente.
«Le aree costiere sono una straordinaria risorsa ambientale, turistica e culturale ma sono sempre più minacciate da erosione, consumo di suolo ed eventi meteo estremi. Si tratta di aree particolarmente vulnerabili e che, in futuro, lo saranno ancor di più a causa dell’innalzamento del livello dei mari» lo afferma Legambiente nel suo rapporto “Spiagge 2024”.
«Gli
eventi estremi nei comuni costieri sono in aumento.
L’Osservatorio Città Clima di Legambiente dal 2010 a giugno 2024 ne ha riscontrati 816 (+14,6% rispetto al bilancio dello scorso anno in cui erano stati 712), di cui ben 104 solo nell’ultimo anno. Il Mezzogiorno è l’area più colpita della Penisola. Frane, alluvioni, mareggiate, trombe d’aria che si traducono in danni alle persone, alle strutture, al patrimonio storico – scrive l’associazione – Cresce anche l’erosione costiera. Secondo una recente
mappatura di ISPRA,
la superficie complessiva delle spiagge italiane misura appena 120 km², meno del territorio del solo municipio di Ostia a Roma, con spiagge che hanno una profondità media di circa 35m e occupano appena il 41% delle coste».
Con il
Report Spiagge 2024 Legambiente chiede «piani di adattamento e strumenti di governance che riducano i rischi per le persone, le abitazioni e le infrastrutture, di adempiere al diritto di una fruizione libera della spiaggia e fermare le mani di chi vuole accaparrarsi pezzi di costa a proprio piacimento».
Queste le proposte di Legambiente al Governo:
1) Attuazione del Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici, stanziando le risorse ed emanando il decreto per l’insediamento dell’Osservatorio Nazionale per l’Adattamento ai Cambiamenti Climatici;
2) superare la logica dell’emergenza e degli interventi invasivi per la difesa delle coste dall’erosione;
3) interventi di rinaturalizzazione delle coste, ricostituendo le fasce dunali e zone umide e paludose;
4) approvazione della legge sullo stop al consumo di suolo;
5) stabilire un quadro normativo unico da rispettare in tutta Italia per l’affidamento delle concessioni balneari (tramite bandi) per garantire libera e gratuita fruizione delle spiagge, premiando nell’assegnazione la qualità dell’offerta e le scelte di sostenibilità ambientale;
6) ristabilire la legalità e fermare il cemento sulle spiagge;
7) costruzione, adeguamento e/o messa in regola dei sistemi fognari e di depurazione e regolamentare lo scarico in mare dei rifiuti liquidi.
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