Agricoltura secondo natura e subnatura, o supernatura?
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«Lasciar fare alla saggezza della natura è un riflesso di buonsenso, dettato dallo stato di degenerazione di un modello agricolo ormai insostenibile»: condividiamo la rubrica, pubblicata sul numero di giugno della rivista Terra Nuova, a firma di Carlo Triarico, presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica.
L’agricoltura industriale sottomette la natura per ridurla a un livello inferiore, a una «sottonatura». Il cosiddetto concime minerale, per esempio, è una sintesi dell’azoto naturale atmosferico ridotto a materia artificiale. È sbagliato quindi chiamare minerale la conci- mazione industriale, poiché il minerale è un elemento naturale (utilizzato in biologico e biodinamico), l’azoto subnaturale non lo è.
Per rispondere a un’agricoltura che ha ridotto la natura a un livello inferiore di manifestazione, che di naturale ha solo le ingannevoli apparenze esteriori, una parte del mondo agricolo si è affidata alla natura. Lasciar fare alla saggezza della natura è un riflesso di buonsenso, dettato dallo stato di degenerazione di un modello agricolo ormai insostenibile.
L’agricoltura nacque agli albori della civiltà sotto l’impulso di grandi ispirazioni spirituali, con l’impegno dell’essere umano di restituire il mondo migliore di come l’aveva trovato. Per tanto tempo ci è riuscita: l’agricoltore ha così accompagnato la natura a livelli sempre superiori di manifestazione. Possiamo quindi anche noi fare meglio e dobbiamo farlo ora, specie davanti all’idea che l’evoluzione abbia bisogno di essere assistita da noi contro la sua ipercomplessità, idea frutto del delirio di onnipotenza che fa chiamare TEA (Tecniche di evoluzione assistita) i nuovi Ogm. Possiamo cioè proporre grandi ispirazioni spirituali con cui accompagnare il mondo e noi stessi in una co-evoluzione, tale da elevare l’essere umano e tutti gli esseri a un livello evolutivo superiore. In questo senso, in un momento critico per il percorso di liberazione dell’agricoltura e dell’umanità, un gruppo di esponenti internazionali, con primo firmatario Miguel Altieri, si è riunito è ha scritto la Carta di San Casciano «Terra non guerra» che potete leggere QUI.
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