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Scuole Steiner Waldorf, una realtà in movimento: le scuole superiori salgono a otto

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La pedagogia Steiner Waldorf in Italia sta riscuotendo un’attenzione crescente, le realtà educative crescono e in Emilia Romagna partirà a settembre una nuova scuola superiore, che sarà liceo delle scienze umane, che si va ad affiancare alle sette realtà già attive nel nostro paese per questa fascia di età.
Scuole Steiner Waldorf, una realtà in movimento: le scuole superiori salgono a otto
Diventeranno dunque otto in Italia le proposte di scuola superiore che seguono la pedagogia Steiner Waldorf; alle sette già esistenti si aggiunge Bologna, che partirà a settembre come  liceo delle scienze umane, opzione economico-sociale, con potenziamento scientifico-artistico e che sta già raccogliendo le iscrizioni. Verrà seguito il piano di studi Steiner- Waldorf con tutte le materie di insegnamento previste: oltre alle materie curriculari verrà dato ampio spazio alle materie scientifiche e a quelle artistiche-artigianali; verranno studiate due lingue straniere (inglese e spagnolo), euritmia, educazione al movimento, musica, coro, recitazione; verranno proposte esperienze didattiche all’aperto, progetti interdisciplinari, percorsi per le esperienze trasversali e l’orientamento, progetti individuali, scambi con altre scuole. Le altre realtà di istruzione superiore sono la scuola Novalis a Conegliano (Treviso), la Clericetti a Milano, e iniziative a Firenze, Padova, Trento, Roma e a Colle Val d’Elsa (Siena)
La realtà di Bologna
«Dopo 35 anni dall’avvio della realtà educativa Waldorf (il giardino d’infanzia è attivo dal 1989, la scuola dal 1992), ora a Bologna si arriva anche alla proposta formativa per il terzo settennio, che intende completare il ciclo del piano di studi. Negli ultimi anni abbiamo consolidato il percorso dalla prima all’ottava classe, che corrisponde alla scuola primaria e alla secondaria di primo grado. La scuola si trova nella località di Casteldebole a Bologna, nel quartiere Borgo Panigale, e oggi abbiamo tre giardini d’infanzia e otto classi» spiega Cristina Laffi, insegnante alla scuola Waldorf Maria Garagnani di Bologna e membro del Gruppo di Coordinamento nazionale Waldorf. 
«Ciò che con questo percorso viene portato al bambino fino ai 14-15 anni proseguirà, in modo trasformato, negli anni dell’adolescenza, con l’auspicio e l’anelito che ciò che è stato seminato nei primi anni di asilo e di scuola possa diventare la base per lo sviluppo di un giudizio individuale e libero all’avvicinarsi della maggiore età come giovane adulto. Tutto l’insegnamento artistico ed immaginativo che ha nutrito il bambino nei primi anni della scuola riceverà ora un impulso nuovo affinché possano sorgere facoltà di giudizio e di discernimento autonomo, spirito e volontà di iniziativa, senso di responsabilità per il mondo, capacità di incontrare le nuove sfide del futuro» aggiunge Laffi.
«La nona classe partirà inizialmente negli spazi dell’edificio esistente in via Morazzo o in locali attigui. Auspichiamo che l’iniziativa possa poi gradualmente crescere, fino al completamento della XIII classe, abitando in futuro una sede rinnovata, in quanto disponiamo già di un progetto in architettura organica per ampliare la scuola con ulteriori aule, laboratori e un teatro-palestra. Quello che vediamo nascere oggi è stato fortemente desiderato da genitori e insegnanti insieme, e intende essere una risposta spirituale e culturale a un bisogno crescente che in questi anni si è manifestato nel territorio».
In Italia sono numerose le realtà che offrono una proposta educativa Waldorf dai 3 ai 14 anni, dai giardini d’infanzia alle classi che coprono gli anni della primaria e della scuola secondaria di primo grado. In particolare, in Emilia Romagna, dove appunto sta nascendo il nuovo liceo, il fermento e la vivacità delle iniziative consentono di avere una discreta offerta formativa sul territorio.
A Bologna la scuola dell’infanzia e gli anni della primaria sono in regime paritario, mentre le classi sesta, settima e ottava sono attualmente in regime parentale; il complesso scolastico è collocato nel quartiere Borgo Panigale in un’area verde molto vasta vicino alla campagna ed è di proprietà dell’Associazione per la Pedagogia Steineriana di Bologna che gestisce la proposta educativa.
«I bambini e i ragazzi vivono in un ambiente accogliente, scaldato e colorato da relazioni umane profonde e durature, arredato con materiali ecologici e naturali, con colori e forme adatti alla formazione dell’essere umano in divenire, con tanto spazio per muoversi e nutriti da un cibo preparato in loco da una cucina interna dedicata. I più piccoli fanno tante attività manuali, aiutano le maestre con piccole mansioni, si occupano del giardino, cantano, dipingono, giocano nella sabbiera, vedono fagiani e conigli, insomma stanno a contatto con la natura» spiega ancora Cristina Laffi.
La realtà di Reggio Emilia
A Reggio Emilia la realtà Waldorf è attiva dal 1995 come scuola dell’infanzia, dal 2002 come primaria (entrambe paritarie) ed è giunta a completare anche il ciclo per la secondaria di primo grado. «Operiamo in un tessuto sociale molto positivo, c’è tanta vita intorno alla scuola, tante iniziative dei genitori, che fanno rete, che aiutano a sostenere la nostra realtà e che la fanno conoscere anche all’esterno» spiega Silvana Minari, fondatrice e maestra dell’asilo Steiner Waldorf di Reggio e presidente della Cooperativa Libera Scuola Steiner-Waldorf che si occupa anche della formazione degli insegnanti. La scuola dell’infanzia e il ciclo delle otto classi sono in sedi distaccate; all’interno della scuola dell’infanzia vi è una mensa che cucina in loco cibo biologico e biodinamico. «Per noi è importante che sempre più famiglie sappiano dell’esistenza di queste realtà educative e anche per questo organizziamo eventi culturali, feste e abbiamo anche un negozio dove vendiamo giocattoli e manufatti» prosegue Minari. «Sappiamo bene che il tema della retta può essere un ostacolo economico, ma i genitori della scuola sono organizzati anche per far scattare iniziative di solidarietà per andare incontro a chi è in difficoltà».
La realtà di Modena
A Modena è l’Associazione San Michele e il Drago e gestire il giardino d’infanzia e il percorso per la primaria. «Le due grandi realtà di Reggio e Bologna sono state un faro per noi quando siamo partiti, nel 2003» spiega Ombretta Barbieri, maestra del giardino d’infanzia e referente per il primo settennio nel Consiglio della Federazione nazionale delle scuole Steiner Waldorf. «A Modena la scuola Waldorf è partita su impulso molto forte di un gruppo di genitori che si è riconosciuto in questa proposta pedagogica per il sano sviluppo del bambino. Siamo poi entrati anche noi nella Federazione nazionale delle scuole Steiner Waldor e dal 2017 abbiamo una nuova sede, immersa nel verde, che ci è stata assegnata dal Comune tramite un bando. A settembre 2022 è partita la prima classe di quello che è il ciclo analogo alla primaria – prosegue Barbieri – Abbiamo cercato negli anni di offrire una risposta alla domanda educativa del territorio e siamo contenti che le famiglie abbiano anche questa opportunità di scelta».
Anche la realtà modenese si caratterizza per il ricco programma culturale, per l’attenzione al bambino e al luogo che lo ospita; funziona una mensa interna con cibi biologici e biodinamici e si sostengono anche realtà agricole locali.
L’importanza del coinvolgimento dei genitori
Una caratteristica peculiare delle realtà Waldorf è il profondo coinvolgimento dei genitori, che vivono dall’interno la vita della scuola creando una vera e propria comunità. Lo testimonia Antonella Malaguti, mamma di tre figli per i quali ha scelto questo percorso. «La scelta è quella di non delegare la sfera educativa, ma di lavorare in sinergia e collaborazione con gli insegnanti – spiega – Siamo parte attiva della comunità-scuola, contribuiamo con l’aiuto in cucina, nelle manutenzioni, nella sistemazione dei giardini, partecipiamo agli eventi culturali, organizziamo feste e cresciamo insieme ai nostri bambini. Nascono veri e propri gruppi di auto-aiuto tra genitori, che permettono di stringere relazioni e amicizia, ci si supporta a vicenda poi anche al di fuori della scuola stessa, nella vita».
«Quello che mi è chiaro in questi anni in cui ho accompagnato i miei figli nel percorso educativo Steiner Waldorf, è che questi ragazzi crescono avendo fiducia negli adulti e riescono a stare nella società insieme a loro in modo costruttivo, senza atteggiamenti di estrema sfida e polemica che talvolta caratterizzano gli adolescenti. Si costruiscono stima e rispetto reciproci e acquisiscono fiducia anche in loro stessi e nel futuro».
Le altre scuole in Emilia Romagna
Oltre alle realtà di Bologna, Reggio Emilia e Modena, che fanno parte della Federazione nazionale delle scuole Steiner Waldorf, c’è anche quella di Fidenza. Poi ci sono altre realtà educative con questo approccio pedagogico a Sant’Agata Bolognesea Parma e  a Ferrara che però non sono all’interno della Federazione. 
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