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«Terra non guerra»: la Carta di San Casciano

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«Terra e non guerra»: è il messaggio che esce dalla presa di posizione comune che diciassette rappresentanti di realtà attive nella transizione agroecologica hanno sottoscritto per uscire dall’impasse di un sistema ormai al collasso. Ecco il testo del documento. Tra i sottoscrittori anche il direttore di Terra Nuova, Nicholas Bawtree.
«Terra non guerra»: la Carta di San Casciano

Il documento “Terra non guerra” è stato sottoscritto dai partecipanti all’evento “Visioni agroecologiche” che si è tenuto a San Casciano (Firenze), organizzato da UpBio e Rete Humus in collaborazione l’Associaziona Italiana di Agroecologa, Rete Semi Rurali e Associazione per l’Ahricoltura Biodinamica. Tra i sottoscrittori c’è anche il direttore di terra Nuova, Nicholas Bawtree.
Ecco il testo del documento:
«Le gravi crisi che affliggono l’umanità, che minacciano contemporaneamente l’economia globale, la pace e l’integrità ecologica del pianeta, pongono in serio pericolo l’agricoltura e la sicurezza alimentare mondiale.
L’agricoltura industriale e l’allevamento intensivo, che occupano la parte maggioritaria della superficie agricola globale, sono parte del problema in quanto rappresentano una dei principali fattori alteranti la biosfera, emettendo non meno del 30% dei gas serra. Questa agricoltura si sta espandendo sempre più, a scapito degli ecosistemi naturali, del paesaggio che è casa comune espellendo popolazioni contadine e indigene, non risolvendo la fame nel mondo e lasciando un’enorme impronta ecologica associata alla deforestazione e all’uso intensivo di prodotti agrochimici e transgenici.
La dipendenza dei sistemi alimentari si è evidenziata con il conflitto armato Russia-Ucraina che ha fatto salire alle stelle i prezzi di fertilizzanti, carburanti e alimenti, dimostrando che una vera sovranità alimentare è necessaria per tutte le comunità nel mondo e del mondo.
Ci ferisce direttamente questa guerra in Ucraina come a Gaza come in altri 31 paesi, con il suo vergognoso sacrificio di centinaia di migliaia di vittime innocenti e di giovani inutilmente guerrieri, di spreco di risorse investite in armi, di distruzione di città come di natura e terra e di animali.
Fortunatamente esiste un percorso alternativo: l’agricoltura agroecologica, capace di ricucire la frattura sociale, umana, ambientale creata dalla guerra contro la natura.
L’agroecologia è guidata in vari angoli del mondo da movimenti di agricoltori e cittadini solidali, con azioni concrete per un percorso di uguaglianza socioeconomica e sostenibilità ecologica.
Diffusi in tutto il mondo ci sono migliaia di gruppi nelle città e nelle aree rurali impegnati in iniziative per un’agricoltura veramente sostenibile che conservi la biodiversità, si adatti ai cambiamenti climatici e che affronti i problemi della fame, della povertà e della giustizia sociale.
L’agroecologia può portare alla pace e risolvere i problemi ecologici del pianeta, ma richiede anche lo sviluppo di un rapporto spirituale tra l’uomo e l’ambiente e riafferma il concetto di convivenza armoniosa con tutti gli esseri viventi della terra.
È sempre più necessario vedere la crisi ecologica, la guerra e il cambiamento climatico come una sfida spirituale oltre che ecologica e politica.
Senza una terra sana non esistono persone sane e senza di esse non può esserci pace tra gli esseri umani e tra questi e la natura.
Noi ci riconosciamo in questa pratica agroecologica, che vuol dire sentirsi parte, mai controparte. Da tante parti del mondo, lanciamo questo appello per raccogliere ed unire l’impegno di tanti per la Terra e non guerra».
Di seguito i sottoscrittori del documento:
  • Miguel Altieri, University of California, Berkeley and Centro LatinoAmericano de Investigaciones Agroecologicas – CELIA
  • Clara Nicholss, University of California, Berkeley
  • Lucio Cavazzoni, BioDistretto Appennino Bolognese
  • Carlo Triarico, Associazione Italiana Agricoltura Biodinamica
  • Maurizio Agostino, Rete Humus
  • Michele Monetta, UP Bio
  • Rada Zarcovik, Fondatrice e presidente della cooperativa “Insieme” Frutti di pace” Srebrenica
  • Gaio Cesare Pacini, Professore Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali DAGRI
  • Fabio Caporali, già Professore Ordinario di Ecologia agraria presso l’Università degli Studi della Tuscia
  • Silvia Francescon, Responsabile Agenda Ecologia Unione Buddhista Italiana
  • Jason Nardi, Rete Italiana di Economia Solidale
  • Rita Brugnara, agronomo paesaggista
  • Nicholas Bawtree, Terra Nuova
  • Marta Balestri – Ecotòno APS
  • Corrado Corona – Bio agricoltore ed allevatore
  • Andrea Fantini – Dipartimento di scienze e tecnologie agrarie, Università di Bologna
  • Lisa Bardi – Ricercatrice Università di Parma ed APS Parma Sostenibile.
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