Demeter Italia, ente certificatore del biodinamico, lancia un appello contro il rischio di una deregulation degli OGM ottenuti da nuove tecniche genomiche (NGT) nella UE e per una tracciabilità completa dei prodotti in etichetta.
Demeter Italia, ente certificatore del biodinamico, lancia un appello contro il rischio di una deregulation degli OGM ottenuti da nuove tecniche genomiche (NGT) nella UE e per una tracciabilità completa dei prodotti in etichetta.
L’ente chiede alle aziende titolari del marchio di sottoscrivere una lettera aperta che sarà inviata al ministro dell’Agricoltura per difendere le campagne e la libertà di scelta sulla qualità degli alimenti.
«Proprio in questi giorni la Coalizione internazionale contro gli organismi geneticamente modificati ha chiesto il supporto delle realtà Demeter in tutta Europa con lo scopo di mantenere alta l’attenzione sul tema e invitare il ministro dell’Agricoltura di ogni nazione a difendere l’etichettatura, la tracciabilità e la libertà di scelta sugli alimenti – spiegano da Demeter Italia – La proposta legislativa della Commissione europea, datata 5 luglio 2023, non prevede infatti alcuna etichettatura per la maggior parte dei prodotti ottenuti con le nuove tecniche di editing genomico. Una proposta che risponde alle sollecitazioni delle industrie sementiere internazionali e dalle grandi organizzazioni dell’agroindustria, interessate alla vendita dei nuovi Ogm. Il rischio è dunque di vedere abbattute le regole vigenti dal 2001 che, in primo luogo, stabiliscono il divieto di coltivazione. Se verrà perseguita la scelta della Commissione europea, saranno annullati gli obblighi di valutazione del rischio secondo il principio di precauzione, tracciabilità di eventuali modifiche genetiche e norme per l’etichettatura finale dei prodotti».
Come spiega Demeter, il Consiglio dei ministri dell’Agricoltura non ha ancora definito una posizione comune.
Il presidente di Demeter Italia Enrico Amico evidenzia «l’urgenza di riflettere e prendere posizione in merito ad un’allarmante ipotesi legislativa che non rispetterebbe l’ambiente e aprirebbe interrogativi sulla salute degli animali e dell’uomo». «È necessario riflettere con senso critico – spiega Amico – su cosa significa concretamente dare il via libera a una deregulation su questi temi, una scelta che espone le coltivazioni al rischio di contaminazione. Non è certo questa la strada per risolvere i problemi di un’agricoltura intensiva che ha depauperato il terreno agricolo, impoverendolo. La soluzione non può essere questa né sul fronte della fertilità dei terreni, né sulle possibilità di generare reddito per gli agricoltori. Demeter Italia è nata per riportare l’agricoltura al rispetto della Natura per generare qualità, benessere e salute per le piante, gli animali e l’uomo. Il futuro si traccia non manipolando la Natura, ma rispettandola e curandola».
C’è poi l’argomento della tracciabilità e dell’etichettatura, «fondamentali per certificare le caratteristiche e la qualità dei prodotti messi in commercio». «Intervenire sull’etichettatura rendendola sempre più generica – continua Amico – equivale a dare carta bianca all’utilizzo di nuovi Ogm. In questo modo sarebbe impossibile la verifica della qualità dei prodotti da parte dei consumatori. Per Demeter, in Italia e non solo in Europa, significa colpire irrimediabilmente la libertà di scelta. È proprio questo che ci spinge a intervenire e a fare fronte comune, accanto ai nostri agricoltori, trasformatori e distributori. La biodiversità del nostro territorio, una ricchezza immensa e unica al mondo, non può essere messa a rischio».
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PER APPROFONDIRE
Siamo vicinissimi alla possibile deregolamentazione di un’ondata di nuovi Ogm in Europa, che potrebbe cambiare per sempre l’agricoltura e il cibo che mangiamo.
Finora gli obblighi di tracciabilità, etichettatura e valutazione del rischio secondo il principio di precauzione hanno evitato a Italia ed Europa l’invasione di coltivazioni figlie dell’ingegneria genetica e del cibo creato in laboratorio.
Ora però la Commissione Europea vuole cancellare ogni vincolo per le cosiddette New Genomic Techniques (NGT), ribattezzate in Italia Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA), compresa la possibilità per gli Stati di vietarle sul loro territorio.
In questo libro si intrecciano storia della biologia, inchiesta giornalistica e testimonianze dai movimenti, per raccontare gli enormi interessi e le relazioni pericolose tra multinazionali, politica e scienziati che rischiano di compromettere la vera transizione agroecologica, i diritti dei contadini sui semi e quelli dei consumatori a una scelta informata.
GLI AUTORI
Stefano Mori è coordinatore del Centro Internazionale Crocevia e del Segretariato del Comitato Internazionale di Pianificazione per la Sovranità Alimentare (IPC). Dottorando di ricerca in sociologia rurale all’Università della Calabria, si occupa di politiche agricole a livello globale e nazionale.
Francesco Paniè è giornalista ambientale e campaigner per il Centro Internazionale Crocevia. Si occupa di politiche agricole, del cibo, della biodiversità e di supporto ai movimenti sociali per la sovranità alimentare.