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Carta, le attese dopo il crollo del 2023

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Per il settore cartario il 2023 è stato un anno difficile, con una perdita media di produzione del 16 % rispetto al 2022. Il settore vive di riflesso lo stato di salute dell’economia generale perché è interconnesso con tutto il sistema manufatturiero, dagli imballi per il settore metalmeccanico a quelli dell’alimentare, dalle carte per l’imballaggio flessibile a quelle di uso igienico sanitario.
Carta, le attese dopo il crollo del 2023
Ne consegue che al rallentamento della produzione industriale o al primo segnale di indebolimento economico ecco che la carta ne risente. Questo in sintesi è quello che è accaduto nel 2023.
Il dato inequivocabile è che dal 2008 il settore cartario si sta contraendo in termini di tonnellate prodotte a causa del lento ed inesorabile declino delle carte grafiche.
Se si entra nel merito dei dati, abbiamo che la produzione di carte destinate al comparto igienico sanitario ha registrato un – 2.6% , la produzione di carte e cartone per imballaggio hanno segnato – 12.1%, mentre le carte grafiche hanno subito un crollo con -40.2% rispetto al 2022.
Non solo la contrazione dei consumi ha condizionato il settore nel corso del 2023, anche la perdita di competitività dovuta al caro energia che ha favorito importazioni di prodotti più convenienti provenienti da paesi come Francia e Germania dove il costo dell’energia è nettamente più basso.
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Secondo le stime di Prometeia per il 2024 è prevista una crescita della produzione di +0.4% e le attese dei produttori sono di una moderata ripresa, favorita anche dagli effetti del decreto legge 181 che punta al recupero delle biomasse in campo energetico, con aiuti stanziati dal governo per chi utilizza le biomasse per la produzione della carta.
Altro punto da attenzionare è il riciclo, settore in cui l’Italia è virtuosa grazie ad una raccolta differenziata che fa sì che l’88% degli imballi prodotti vengano riciclati e destinati a produzione di nuova carta.
La disputa in corso in sede Europea tra riciclo e riutilizzo con la commissione europea che si prepara a proporre un nuovo regolamento sulla gestione dei rifiuti da imballaggio, che privilegia il principio di riutilizzo rispetto a quello del riciclo.
Se prevarrà questo orientamento, proprio per il divieto di utilizzo di materiali monouso in carta, questo importante comparto e gran parte della produzione nazionale di imballaggi basata sull’economia circolare, sarà messa a rischio con gravi ripercussioni sulla sostenibilità delle cartiere e sull’occupazione.

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