Perché è importante prevenire lo stress in gravidanza e nel parto
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Effetti dello stress sulla madre e sulla placenta:
– inibisce la sintesi degli ormoni placentari, in particolare degli estrogeni, responsabile dell’aumentato afflusso di sangue alla placenta (fino a 50 volte di più) e della crescita del bambino;
– inibisce il progesterone che riduce la contrattilità uterina, le prostaglandine che hanno un ruolo importante rispetto al tono dei vasi placentari;
– lo stress all’inizio della gravidanza ha un effetto diverso da quello a fine gravidanza. Nei primi due trimestri la placenta cresce più del bambino e crea le basi per il suo futuro accrescimento: nei primi due trimestri lo stress riduce la placentazione (ritardo di crescita simmetrico, globale); nel terzo trimestre riduce i flussi placentari (ritardo di crescita asimmetrico, selettivo) con effetto epigenetico, si trasmette alle generazioni future;
– nella madre crea tutti i sintomi ortosimpatici (agitazione, ansia, superficialità, lucidità, iperattività, secchezza delle mucose, ipercontrattilità uterina ecc.);
– inibisce il sistema immunitario (inibizione dei linfociti T, della sintesi di proteine, quindi degli anticorpi, inibizione della funzione dei linfociti e globuli bianchi) gli stessi linfociti possono produrre ACTH;
– inibisce la produzione di endorfine e somatotropina (importanti per l’accrescimento fetale, l’apprendimento e la gratificazione).
Effetti dello stress sul bambino:
– ritardo di accrescimento simmetrico o asimmetrico;
– rischio di parto prematuro;
– dopo la nascita: ipereccitabilità, rigurgiti frequenti, disturbi del comportamento, malattie ricorrenti ecc.;
– attivazione di meccanismi di compensazione fetali: aumento dell’emoglobine fetale; riduzione del flusso sanguigno in periferia, nel sistema digestivo, fegato e reni; riduzione dei movimenti fetali attivi (maf), dei movimenti respiratori; riduzione del battito cardiaco fetale (bcf) e aumento della gettata cardiaca; riduzione delle fasi del sonno REM (fondamentale per lo sviluppo del cervello); attivazione precoce della ghiandola surrenale con livelli troppo alti di cortisolo.
Questo libro dimostra che il dolore delle doglie può essere governato e che la sua gestione attiva dà alla donna un senso di una grande forza e di grandi possibilità personali. In modo chiaro sono spiegate le numerose funzioni positive delle doglie per mamma e bambino, e anche tutte le risorse che un parto spontaneo mette a disposizione, nonché i mille modi in cui il dolore può essere controllato, contenuto e trasformato in pura forza.
In conclusione l’autrice propone un corso di training per le doglie in quattro sedute, pensato per la coppia affinché anche il partner possa trovare un ruolo attivo di sostegno.
Un testo indispensabile per le operatrici del settore e per tutte le donne e le coppie che desiderano affrontare il parto in modo attivo e consapevole.