Settore cartario: la fibra giusta per essere sostenibili
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Il presidente di Assocarta Lorenzo Poli all’assemblea pubblica che si è svolta a Roma il 20 giugno 2024 ha descritto lo stato di salute del settore cartario italiano ed ha illustrato le principali sfide della competitività.
L’Italia nel 2023, con una produzione di carta e cartone di 7,5 milioni di tonnellate si riconferma secondo produttore europeo, dopo la Germania, ma con volumi in contrazione rispetto al 2022 di -14%.
Nei primi 4 mesi 2024 si registra, invece, una piccola ripresa ma i volumi restano al di sotto del periodo pre pandemico. In leggero recupero del 2% i supporti per packaging e + 6,4% per le carte igienico-sanitarie. In ripresa le carte per usi grafici (+37%)
Il settore cartario ha la fibra giusta per essere sostenibile, rinnovabile e circolare. In tempi di greenwashing ed etichettature ambientali, può raccontare che le fibre vergini non provengono da deforestazione, e che le carte da riciclare utilizzate rappresentano circa il 70% della materia prima fibrosa, mentre nell’imballaggio il tasso di riciclo è già oltre l’85%. Non vi è quindi modo di trovare in Italia e in Europa carta che possa essere in qualche modo collegata ai tragici fenomeni di deforestazione, rispetto ai quali il settore è estraneo.
L’economia circolare del settore, riconosciuta anche dalla recente approvazione della PPWR, è una infrastruttura della manifattura italiana che presenta un difficile equilibrio da ricercare tra competitività e sostenibilità.
La piattaforma Comieco si conferma il miglior sistema di raccolta di carta da riciclare europeo e mondiale, con un livello di raccolta di carta e cartone che, nel 2023, ha raggiunto i 6,9 milioni di tonnellate di cui oltre 5 utilizzate nelle cartiere italiane.
L’Italia è infatti il 2°utilizzatore europeo dopo la Germania di carta da macero per la produzione di carte e cartoni.