Via Campesina: «Mobilitiamoci il 16 ottobre, giornata mondiale di azione per la sovranità alimentare»
homepage h2
La più grande organizzazione internazionale di contadini La Via Campesina celebra il 16 ottobre la Giornata Mondiale dell’Alimentazione per un’azione che favorisca la Sovranità Alimentare e per «dire basta al dominio delle multinazionali».
La più grande organizzazione internazionale di contadini La Via Campesina celebra il 16 ottobre la Giornata Mondiale dell’Alimentazione per un’azione che favorisca la Sovranità Alimentare e per «dire basta al dominio delle multinazionali».
«I contadini globali, così come altre categorie vulnerabili della popolazione, sperimentano una costante espropriazione dei loro mezzi di sussistenza e sopravvivenza – scrive La Via Campesina – Oltre a ciò, guerre, occupazioni e operazioni militari continuano a distruggere la biodiversità e la sovranità alimentare, seminando terrore e mietendo vittime. La criminalizzazione e l’oppressione delle lotte per la terra e i territori continuano a costare la vita agli attivisti».
«Il riscaldamento globale, causato principalmente dall’agroindustria e dall’estrattivismo, aggrava le crisi e mette in pericolo il diritto al cibo dei nostri popoli – prosegue l’organizzazione – Più di due miliardi di persone, quasi un terzo della popolazione mondiale, lottano per accedere regolarmente a cibo adeguato. La fame e la grave insicurezza alimentare colpiscono oggi 864 milioni di persone, in particolare bambini e donne. La malnutrizione è una realtà per molti e sempre più paesi segnalano un aumento di questa piaga. Noi, rappresentanti dei contadini e del movimento globale per la sovranità alimentare, crediamo fermamente nella necessità di una trasformazione sistemica che protegga la nostra relazione simbiotica con la Terra. Solo così si possono garantire la giustizia sociale, la pace e la riforma agraria globale».
Le richieste di Via Campesina:
- una transizione agroecologica che preservi i sistemi alimentari locali e promuova un nuovo quadro imprenditoriale basato sui principi della sovranità alimentare
- politiche pubbliche che sostengano e attuino tale transizione, dando priorità ai modelli di produzione contadina e alle economie sociali e solidali
- protezione dei contadini e di chi difende i diritti umani, con l’attuazione della Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei contadini e di chi lavora nelle aree rurali
- misure per frenare il crescente potere delle multinazionali negli spazi politici dei nostri paesi e nei forum multilaterali
- un trattato vincolante delle Nazioni Unite per regolamentare le società transnazionali, porre fine alle violazioni dei diritti umani, all’impunità per le multinazionali e per garantire l’accesso alla giustizia per le comunità colpite
- un sistema di risposta al cambiamento climatico che riconosca i contadini come attori chiave
- politiche pubbliche affinché le popolazioni non dipendano più dai prodotti agricoli importati
LETTURE UTILI
L’agricoltura che non è industriale non è facile, ma c’è, esiste e i contadini che la praticano sono ancora tanti e vogliono far sentire la loro voce. Ce lo spiega bene Antonio Onorati in questo libro, che ci fa capire:
• come le politiche agricole finiscano per favorire i grandi gruppi e le multinazionali, ma anche come sia possibile cambiare rotta;
• come la pressione su brevetti e OGM rappresenti un enorme pericolo per la biodiversità e i piccoli coltivatori;
• come ci sia da fare un grande lavoro per ripensare le rappresentanze agricole;
• come sia sempre più necessaria e improcrastinabile una svolta agroecologica.
L’agricoltura contadina, e l’economia che le corrisponde, ha gli elementi necessari per garantire la produzione di cibo in armonia con la natura e non contro di essa.
I contadini, seppur ostacolati, continuano a rappresentare l’alternativa concreta alle lobby del cibo-merce.