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Appello di contadini e vignaioli: «Un grande no ai nuovi OGM»

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Un nutrito gruppo di vignaioli, agricoltori, gruppi, associazioni, movimenti e cittadini ha lanciato un appello (che è possibile sottoscrivere) per dire no e fermare la diffusione e la deregolamentazione dei nuovi OGM.

Appello di contadini e vignaioli: «Un grande no ai nuovi OGM»

Un nutrito gruppo di vignaioli, agricoltori, gruppi, associazioni, movimenti e cittadini ha lanciato un appello (che è possibile sottoscrivere) per dire no e fermare la diffusione e la deregolamentazione dei nuovi OGM.

«Siamo preoccupati e contrari rispetto al tentativo del governo del nostro paese – e di parte dell’Unione Europea – di raggiungere una deregolamentazione dei nuovi OGM ottenuti con le New Genomic Techniques (NGT o TEA in italiano) – scrivono i promotori dell’appello – In Italia sono già state autorizzate sperimentazioni in campo aperto di riso e vite geneticamente modificati (una sperimentazione sul pomodoro è in attesa di autorizzazione). La sperimentazione in campo aperto di riso non è andata a buon fine, ma non si è interrotta. Sulla vite sono due le sperimentazioni in essere e sembra che presto se ne aggiungeranno altre e si sta cercando a suon di decreti e interventi politici di cancellare i principi di precauzione sulla salute e la sicurezza».

«La vite è una delle specie vegetali su cui si concentrano sperimentazioni con le NGT – prosegue l’appello – Le produzioni vitivinicole e agricole sono in grave sofferenza a causa dei cambiamenti climatici e dell’attacco di parassiti e malattie sempre più aggressivi. I promotori dei nuovi OGM descrivono, sugli schermi dei loro PC, senza riscontri tangibili, la loro tecnologia come la soluzione a tutti i mali. Ma l’introduzione di OGM nel circuito produttivo del principale prodotto culturale di tutta l’Europa latina non è altro che un tentativo di trarre profitti enormi su scala mondiale per gruppi interesse ben definiti, che intrecciano ricerca pubblica e privata, principali imprese agrochimiche e farmaceutiche, filantropia e giganti del digitale. Big-Ag, Big Pharma e Big Tech stanno operando una forte convergenza con il sostegno di governi e centri di ricerca, per trasformare profondamente non solo i sistemi alimentari, ma l’intero ambiente dove si dispiega la vita ogni giorno».

«Le varietà biologiche della vite coltivata, risultato di migliaia di anni di selezione e incroci, sono il frutto del lavoro dei nostri antenati e della natura. Tutto questo non può essere ricreato in un laboratorio – sottolineano i promotori dell’appello – Una volta perso questo patrimonio non sarà la transgenesi o la cisgenesi, in camice bianco, a ricostruirlo. La biotecnologia ha l’unico scopo di arraffare la conoscenza tradizionale contenuta nel DNA delle piante di contadini e vignaioli, trasferirla in altri organismi con metodi artificiali e ricavarne un brevetto, proprietà esclusiva del “nuovo inventore”. Forzare la natura per il solo profitto dei detentori di brevetti su forme di vita è un’aberrazione alla quale ci opponiamo». 

«Il buon cibo e buon vino nascono dalla cultura contadina e da un approccio produttivo, scientifico e di studio, applicato in armonia con gli ecosistemi. È da qui e dall’idea di rapporti e modi di produzione non capitalistici, che si possono affrontare le sfide climatiche e patogene del nostro tempo – recita l’appello – La manipolazione genetica è incompatibile con tutto questo e noi ci opporremo alla deregolamentazione, difenderemo il principio di precauzione e una regolamentazione di OGM vecchi e nuovi che preveda piena tracciabilità, etichettatura e valutazione del rischio, oltre al diritto dei paesi di vietare la coltivazione sul proprio territorio».

È possibile sottoscrivere l’appello manifestando la propria intenzione via email a info@laterratrema.org oppure compilando il form a questo link

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LETTURE UTILI

PERCHÈ FERMARE I NUOVI OGM

La deregolamentazione di un’ondata di nuovi Ogm in Europa può cambiare per sempre l’agricoltura e il cibo che mangiamo.
Finora gli obblighi di tracciabilità, etichettatura e valutazione del rischio secondo il principio di precauzione avevano evitato a Italia ed Europa l’invasione di coltivazioni figlie dell’ingegneria genetica e del cibo creato in laboratorio. Ora però la Commissione Europea sta cancellando ogni vincolo per le cosiddette New Genomic Techniques (NGT), ribattezzate in Italia Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA), compresa la possibilità per gli Stati di vietarle sul loro territorio. In questo libro si intrecciano storia della biologia, inchiesta giornalistica e testimonianze dai movimenti, per raccontare gli enormi interessi e le relazioni pericolose tra multinazionali, politica e scienziati che rischiano di compromettere la vera transizione agroecologica, i diritti dei contadini sui semi e quelli dei consumatori a una scelta informata.

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"Perché fermare i nuovi OGM", il libro-inchiesta di Francesco Paniè e Stefano Mori
"In difesa dei contadini": il nuovo libro di Antonio Onorati

IN DIFESA DEI CONTADINI

L’agricoltura che non è industriale non è facile, ma c’è, esiste e i contadini che la praticano sono ancora tanti e vogliono far sentire la loro voce. Ce lo spiega bene Antonio Onorati in questo libro, che ci fa capire:
• come le politiche agricole favoriscano i grandi gruppi e le multinazionali, ma anche come sia possibile cambiare rotta;
• come la pressione su brevetti e OGM rappresenti un enorme pericolo per la biodiversità e i piccoli coltivatori;
• come ci sia da fare un grande lavoro per ripensare le rappresentanze agricole;
• come sia sempre più necessaria e improcrastinabile una svolta agroecologica;

L’agricoltura contadina, e l’economia che le corrisponde, ha gli elementi necessari per garantire la produzione di cibo in armonia con la natura e non contro di essa.

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