Il cibo tra innovazione e tradizione a Fa’ la cosa giusta!
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Un rito di panificazione collettiva, le nuove farine prodotte da insetti, allevamenti intensivi e attenzione alla sostenibilità, degustazioni di birre artigianali prodotte da ex detenuti alla 21esima fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili
A Fa’ la cosa giusta! l’innovazione e la tradizione si incontrano per dare vita a dibattiti e scelte per un cambiamento reale verso la sostenibilità alimentare.
Il pane è un alimento semplice ma essenziale, nutrimento per tutti, al di là di ogni estrazione sociale, fede o provenienza e proprio alla riscoperta del valore sociale del pane è dedicata una delle novità di questa edizione di fiera: un rito di panificazione collettiva, aperto a tutti, condotto dal maestro panificatore Davide Longoni che insegna come realizzare gli impasti. Il rito di panificazione si tiene allo stand di Fondazione IBVA, dove per i 3 giorni di fiera si alternano altri laboratori interattivi per bambini, talk dedicati al mondo della panificazione, workshop con ricette antispreco, produzione e distribuzione di pane realizzato con farine agricole.
Bioland porta in fiera il progetto “Piú biologico regionale in Europa” che ha l’obiettivo di aumentare il consumo di prodotti biologici in Italia e in Germania e rafforzare la consapevolezza e la conoscenza degli standard biologici nell’Unione Europea. In programma diversi cooking show e degustazione diprodotti biologici dell’Alto Adige-Südtirol.

La situazione climatica ha raggiunto un punto critico e cresce la preoccupazione per il futuro. La LAV, Lega Anti Vivisezione, propone come leve di cambiamento l’avvicinamento a un’alimentazione vegetale e la pressione sull’industria agro-alimentare perché passi da un modello fondato sulla zootecnia a uno basato sulle produzioni vegetali, plant-based o di agricoltura cellulare. Gli incontri organizzati dalla LAV sono anche l’occasione per parlare del progetto CultMeat, avviato da un team di ricerca dell’Università di Torino per sviluppare un metodo innovativo per coltivare carne in laboratorio come strumento per ridurre l’impatto ambientale del cibo e rispondere alle sfide etiche legate all’allevamento intensivo.
“Dobbiamo smettere di mangiare carne? Quali sono gli impatti ambientali e sociali dell’attuale sistema agroalimentare? Esistono modelli possibili, che siano più giusti e in equilibrio con l’ambiente?”: a queste domande provano a rispondere Greenpeace Italia e AIDA (Associazione Italiana di Agroecologia), promotrici di una legge che punta ad andare oltre gli allevamenti intensivi, ferma in Parlamento da oltre un anno.

Mrs. Veggy, content creator specializzata in cucina vegana, presenta in fiera la sua guida che, passo dopo passo, aiuta ad avvicinarsi a un’alimentazione vegetale attraverso ricette, consigli pratici e lifestyle.
Lo storico dell’alimentazione Alberto Grandi invita il pubblico a riflettere su quale sia il confine tra tradizione e innovazione alimentare, illustrando la storia di alcuni cibi che rappresentano le nuove frontiere dell’alimentazione: ad esempio, gli insetti sono una fonte di proteine sostenibili e la carruba è un’alternativa al cacao. Insieme a lui Small Giants e Foreverland, due aziende che portano una nuova forma di tradizione al passo con i tempi che mette sostenibilità e gusto al primo posto.
Cibo e paesaggio: Giampiero Mazzocchi, ricercatore del CREA Politiche e Bioeconomia, ha intrapreso un viaggio in bicicletta per riscoprire le esperienze agricole italiane e vedere da vicino come i contadini trasformano e difendono i paesaggi che li circondano. Le storie che ha raccolto sono raccontate in un libro che rappresenta un percorso di riconnessione fra agricoltura, paesaggi e cibo.
Agli amanti della birra sono dedicate degustazioni di birre artigianali. Una è guidata da don David Riboldi, cappellano della Casa Circondariale di Busto Arsizio, che porta in fiera il progetto Prison Beer, nato nell’ambito della cooperativa sociale avviata per offrire opportunità di lavoro ai detenuti e favorirne il reinserimento nella società. La birra prodotta si chiama “Antonio”, come il detenuto che ha avuto la possibilità di rinascere grazie a questa esperienza. Poi, il birrificio artigianale brianzolo Menaresta presenta alcune delle sue birre più creative che celebrano il territorio, la sua storia e le persone che ne hanno fatto parte.
Questi incontri e molti altri dedicati al cibo, si trovano sul sito di Fa’ la cosa giusta! nella sezione del programma culturale Storie di cibo e territori: https://www.falacosagiusta.org/la-fiera/programma-culturale/
Fa’ la cosa giusta! – fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili
Fiera Milano Rho (padiglioni 16 e 20)
dal 14 al 16 marzo 2025 (orari: ven e sab h.9-20 – dom h.9.30-19)
L’ingresso è gratuito, con registrazione sul sito falacosagiusta.org