Se esistesse un registro di stato civile per negozi e luoghi di cultura, Il Ponte sulla Dora avrebbe le carte in regola. Rocco Pinto, libraio titolare dellʼattività, ci offre delle coordinate anagrafiche precise: la libreria è nata «di parto naturale» alle sei di mattina del 30 novembre del 2012.
Se esistesse un registro di stato civile per negozi e luoghi di cultura, Il Ponte sulla Dora avrebbe le carte in regola. Rocco Pinto, libraio titolare dellʼattività, ci offre delle coordinate anagrafiche precise: la libreria è nata «di parto naturale» alle sei di mattina del 30 novembre del 2012. Un aneddoto che nasconde un significato particolare, a partire da quellʼora insolita prima dellʼalba autunnale. «Volevamo dimostrare che non ci si mette in coda solo per accaparrarsi lʼultimo Iphone, ma che ci sono persone capaci di entusiasmarsi e investire il proprio tempo per lʼapertura di una libreria» testimonia il libraio torinese, con alle spalle dodici anni di libreria universitaria e una lunga esperienza con il Gruppo Abele. «Anche il nome è stato scelto insieme ai lettori, lasciando che fossero loro a suggerire le loro preferenze, grazie alla creazione di un blog».
Il sostegno dei lettori
Oltre a essere una libreria ben fornita, con un reparto per lʼinfanzia e un intero scaffale sulla letteratura di genere, è a tutti gli effetti un punto di ritrovo per tutto il quartiere, che continua a manifestare tutto il suo affetto. «Per celebrare il decimo compleanno, ci siamo ritrovati alla stessa ora, alle sei di mattina, per fare colazione insieme, leggendo le poesie di Cortazar, continuando a festeggiare per tutta la giornata, per chiudere alla sera con un concerto di nove elementi». Lo spazio non è grandissimo, ma gli eventi sono allʼordine del giorno. «Riusciamo a far sedere quaranta persone e, se non basta, cʼè posto davanti allʼentrata, oppure ci si sposta nella biblioteca vicino» racconta Rocco Pinto.
Da lettori a scrittori
La libreria collabora da anni con scuole e istituzioni educative della città, diffondendo la cultura del libro e della lettura nei modi più creativi. Il Ponte sulla Dora è capofila di Portici di Carta, la manifestazione che ogni anno trasforma Torino in una delle librerie all’aperto più lunghe del mondo e in una straordinaria festa popolare del libro, sotto i portici, con più di cento librerie in pista tra il centro città e la provincia.
Nel frattempo la libreria si è fatta carico di un nuovo progetto editoriale. «Nel marzo del 2020, nei periodi bui del Covid» racconta il libraio di origini lucane «abbiamo chiesto alle persone che abitano in Borgo Rossini di raccontarci le storie del quartiere. Alla fine le abbiamo messe insieme, pubblicandole sui social, finché non ci siamo resi conto che potevamo costruire un racconto collettivo. È così che, quasi per gioco, è nato un progetto editoriale che si chiama Stories, una collana dellʼeditore Graphot, che ha già prodotto sette volumi, includendo le storie di cinque quartieri di Torino e due paesi della provincia.
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