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Come orientare la casa per avere il meglio dal sole

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Per chi sta progettando o cercando la propria abitazione o vuole cambiare quella dove risiede, ecco alcuni consigli per fare in modo che l’esposizione solare sia ottimale per avere il massimo dei benefici in fatto di comfort e risparmio energetico.
Come orientare la casa per avere il meglio dal sole
Per chi sta progettando o cercando la propria abitazione o vuole cambiare quella dove risiede, ecco alcuni consigli per fare in modo che l’esposizione solare sia ottimale per avere il massimo dei benefici in fatto di comfort e risparmio energetico.
«La nostra esposizione al sole è variabile. La Terra effettua una rotazione su sé stessa in 24 ore e un giro intorno al sole in poco più di 365 giorni. Durante la rotazione intorno al sole, l’inclinazione della Terra cambia. È questo spostamento a causare i cambiamenti stagionali: l’emisfero settentrionale è più esposto al sole a giugno, all’inizio dell’estate, ma molto meno a dicembre, quando comincia l’inverno – spiegano Tatiana Chartrain e Pascal Veronneau, autori del manuale “Per una casa autonoma in acqua, elettricità e riscaldamento” – Captare l’energia fornita dalla nostra stella per garantire i bisogni energetici di un edificio e al contempo proteggersi dal surriscaldamento estivo è alla base della progettazione bioclimatica. Ci sono due punti essenziali da seguire nella progettazione delle case solari passive: dotare la facciata esposta al sole, il lato sud, di grandi vetrate per lasciar entrare in casa i raggi solari, che sarebbero gli apporti diretti, e creare una massa termica considerevole, gli apporti indiretti, per immagazzinare quest’energia nel periodo caldo (durante il giorno e nella stagione estiva) e restituirla nel periodo freddo (la notte e nella stagione invernale)».
«Ogni stanza della casa deve quindi poter ricevere la luce e immagazzinare quest’energia. Una costruzione allungata, che si estende da est a ovest, con il lato lungo esposto a sud, consente una migliore penetrazione della luce all’interno delle stanze e una maggiore superficie di captazione dell’energia solare» spiegano Tatiana e Pascal.

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Aumento dei costi energetici, ricorrenti siccità, alluvioni improvvise, impennata dei prezzi di frutta e verdura… Le cronache quotidiane ci dicono che è tempo di pensare a uno stile di vita più sobrio e autosufficiente.

Anche per questo motivo Tatiana e Pascal volevano intraprendere un progetto abitativo alternativo. Dopo averci pensato un po’, hanno deciso di provare a costruire una casa autosufficiente ispirata alla “earthship”. E non essendo architetti di professione, hanno cercato e trovato l’aiuto di alcuni progetti di costruzione partecipata.
Oggi sono praticamente autosufficienti sia dal punto di vista energetico (pannelli solari, una serra esposta a sud per catturare l’energia solare e una massa termica per immagazzinarla) che dal punto di vista idrico (raccolta e filtraggio dell’acqua piovana). Inoltre, coltivano un orto in permacultura per produrre raccolti abbondanti nel rispetto della biodiversità.
In questo libro condividono le loro esperienze di costruttori principianti e convinti sperimentatori dell’autosufficienza: offrono “ricette” per intonaci a base di terra e per costruire muri con bottiglie o pneumatici, e descrivono nel dettaglio le soluzioni low-tech che hanno messo in atto per ridurre il consumo energetico.
Un manuale che ci invita a riflettere e ci aiuta a sognare, primo passo per mettere in pratica soluzioni che sono alla portata di tutti per raggiungere uno stile di vita sostenibile.

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