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Mobilitazione in Abruzzo: «No alla distruzione della riserva naturale del Borsacchio»

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Decine di comitati e associazioni si stano mobilitando in Abruzzo per contrastare l’azzeramento della riserva naturale del Borsacchio, che con un emendamento alla legge finanziaria regionale è stato ridotto da 1100 ettari ad appena 25. Lanciata una petizione.
Mobilitazione in Abruzzo: «No alla distruzione della riserva naturale del Borsacchio»
«No alla distruzione della Riserva Naturale del Borsacchio. No alla perdita di una straordinaria biodiversità costiera abruzzese»: con queste parole decine di comitati e associazioni in Abruzzo hanno lanciato la petizione chiede l’abrogazione dell’emendamento alla legge finanziaria regionale approvato a fine dicembre e che prevede la (quasi) cancellazione della riserva naturale del Borsacchio, che è stata ridotta da 110 ettari a 25.
«La Regione Abruzzo ha approvato, senza discussione alcuna e senza qualsiasi coinvolgimento della Comunità interessata, un emendamento alla legge regionale finanziaria volto ad azzerare la Riserva Naturale del Borsacchio polverizzata dagli attuali 1.100 ettari ad appena 25 ettari e privata di tutta la fascia collinare. Una distruzione contraria a ogni logica, non solo tecnico- scientifica di continuità e tutela ambientale, ma anche amministrativa e di buon senso» si legge nella petizione.
«Di fatto laddove la norma introdotta dovesse avere pratica applicazione, i territori che oggi sono chiusi alla speculazione edilizia e alla caccia perché compresi nella Riserva Naturale, sarebbero aperti agli interventi edilizi e ai fucili con azzeramento dei valori ambientali di uno straordinario paesaggio collinare e litoraneo adriatico ancora intatto – si legge ancora – Nessuna condivisibile logica può giustificare il modo in cui la Regione Abruzzo tratta una delle più belle riserve naturali litoranee, un territorio di grande valenza ambientale oltre che di interesse comunitario e di fondamentale importanza per la biodiversità italiana dove sono presenti ulivi secolari di oltre 500 anni, praterie e fruticeti alonitrofili (codice Natura 2000: 1430), arbusteti termo-mediterranei e pre-desertici (codice Natura 2000: 5330), foreste a galleria di Salix Alba e Populus Alba (codice Natura 2000: 9240), foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia (codice Natura 2000: 9340), pinete mediterranee di pini mesogeni endemici (codice Natura 2000: 9540), nonché arvicole, rinolofo maggiore, vespertilio maggiore, mustioli (il mammifero più piccolo d’Europa), scoiattoli, tassi, ricci, istrici, il grillo Stenonemobius gracilis (per la prima volta avvistato in Abruzzo), i colubridi Natrix tassellata e Coronella girondica, il lupo, il fratino e tanti altri».
La petizione si conclude con la richiesta alla Regione Abruzzo «di abrogare l’emendamento approvato e di rilanciare la Riserva Naturale del Borsacchio investendo energie e risorse su proposte concrete anche di sviluppo economico che siano in grado di coniugare le reali esigenze del territorio e la salvaguardia ambientale».
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