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Demenza senile: l’alimentazione macrobiotica può aiutare?

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«Lo studio della demenza senile di solito si concentra direttamente sul cervello e cerca di individuare le sostanze chimiche che causano danni. La macrobiotica ha una prospettiva diversa»: lo spiega Martin Halsey, esperto di nutrizione e macrobiotica e autore di numerosi libri su alimentazione e salute.
Demenza senile: l’alimentazione macrobiotica può aiutare?
Come spiega Martin Halsey, «dal punto di vista macrobiotico, il cervello è collegato ai principali organi nel seguente modo:
  • I reni governano tutti gli aspetti dello sviluppo umano, dalla crescita dell’embrione alle fasi successive della vita. Imparare a diagnosticare i problemi dei reni e a rafforzare questi organi è il modo più importante per migliorare la salute mentale e prevenire la degenerazione. 
  • Il fegato governa i nostri muscoli, i più importanti dei quali sono i vasi sanguigni e i capillari. Un’importante forma di demenza, la demenza vascolare, è causata da problemi di microcircolazione e dalle condizioni dei vasi sanguigni del cervello, che riflettono le condizioni del fegato. Ci sono altri modi in cui il fegato controlla il cervello e le sue funzioni, perciò imparare a diagnosticare le condizioni del fegato e a rafforzare quest’organo è di enorme valore nel trattamento di molte forme di demenza e nella prevenzione di tutte le altre.
  • Il pancreas è l’organo principalmente responsabile del desiderio di dolce e dei livelli di zucchero nel sangue, che sono fondamentali per il cervello, il quale consuma l’80% dei carboidrati che assumiamo. L’abitudine più importante da acquisire per la salute del cervello è evitare lo zucchero e i cibi estremamente dolci: distruggono letteralmente il cervello. L’energia del pancreas (energia Terra) è quella qualità del nostro corpo che dà integrità e forma ai nostri organi. Nel caso dell’Alzheimer, che comporta un’importante perdita di forma e di integrità del cervello stesso, la guarigione del pancreas è fondamentale.
  • La condizione dell’intestino e del microbioma ha una relazione opposta e complementare con la condizione del cervello (lo spiegherò più approfonditamente mercoledì sera), il che implica che un intestino malato e una flora intestinale squilibrata sono una garanzia per lo sviluppo di problemi mentali, compresa la demenza».
«Cibi specifici come la frutta agrodolce (ad esempio, i frutti di bosco), cibi fermentati di alta qualità e piatti specifici a base di verdure, consumati poche volte alla settimana, possono modificare la salute mentale futura di una persona» spiega Halsey. 

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