La Commissione europea ha annunciato la presentazione di una proposta legislativa per diminuire lo status di protezione dei lupi da “rigorosamente protetto” a “protetto“, che riduce notevolmente la tutela per questi animali. Lav critica la scelta: «La convivenza tra lupi e uomo è praticabile e possibile».
La Commissione europea ha annunciato la presentazione di una proposta legislativa per diminuire lo status di protezione dei lupi da “
rigorosamente protetto” a “
protetto” ai sensi della Convenzione di Berna, «
un iter legislativo complesso che, non è per nulla scontato, determinerà il declassamento della protezione dei lupi»
spiega la Lav.
«Si tratta di una proposta che è un
evidente tentativo di raggranellare qualche consenso politico in vista delle prossime elezioni europee che si terranno a giugno prossimo ma che si ritorcerà contro gli stessi proponenti visto che
non tiene in alcun conto i desideri dei cittadini e i fatti concreti che dimostrano come sia praticabile la convivenza tra i lupi e le attività umane che si svolgono sui loro territori – prosegue l’associazione animalista – Infatti,
questa decisione si scontra con l’opinione degli abitanti delle zone rurali dell’Unione Europea, Italia compresa, che hanno sottolineato il loro ampio sostegno alla protezione dei lupi e dei grandi carnivori: in
un recente sondaggio condotto tra 10.000 cittadini europei in 10 Stati membri, tra cui l’Italia, il 68%
ha affermato che i lupi dovrebbero essere rigorosamente protetti».
«Oggi si stima che nell’UE ci siano 20.000 lupi, un numero irrisorio se confrontato agli 86 milioni di pecore allevate.Tra il 2012 e il 2016, il numero annuo di pecore indennizzate a causa della predazione da parte del lupo corrispondeva allo 0,05% del patrimonio ovino svernante, mentre il rischio di attacchi all’uomo è molto basso, inesistente se si applicano le corrette precauzioni quando si entra nei loro territori – scrive ancora la Lav – Ancora una volta si profila all’orizzonte il consueto panorama che vede da una parte l’essere umano che si crede padrone del mondo e dall’altra animali che vengono utilizzati come fossero oggetti alla nostra mercé: prima perseguitati fino a giungere sull’orlo dell’estinzione negli anni ’70 del novecento, poi protetti perché utili alla biodiversità e quindi alla sopravvivenza umana, ora di nuovo a rischio perché la politica, nell’illusione di raccogliere qualche consenso elettorale, si affanna a dare ascolto alla parte più estremista e retriva degli allevatori che si rifiuta di utilizzare i sistemi di prevenzione».
La proposta di decisione presentata dalla Commissione Europea, è un atto legislativo che deve seguire un iter complesso.
«Se il Ministro Lollobrigida intende realmente tutelare gli animali allevati, si impegni per obbligare gli allevatori ad adottare i sistemi di prevenzione anti predazione, invece di perdere tempo in una insensata crociata anti-lupo» conclude la Lav.
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