“Mamme da nord a sud” sul numero 400 di Terra Nuova!
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Celebriamo il numero 400 di Terra Nuova entrando nel cuore pulsante della Rete delle Mamme da Nord a Sud, che comprende movimenti e comitati il cui filo conduttore è la determinazione incrollabile delle protagoniste. L’editoriale del direttore Nicholas Bawtree.
Celebriamo il numero 400 di Terra Nuova entrando nel cuore pulsante della Rete delle Mamme da Nord a Sud, che comprende movimenti e comitati il cui filo conduttore è la determinazione incrollabile delle protagoniste.
La Rete riunisce non solo madri, ma cittadine e cittadini provenienti da ogni angolo d’Italia, uniti da un comune impegno per la tutela dei territori, dell’ambiente e della salute delle generazioni future, insomma dei figli di tutti.
La Rete riunisce non solo madri, ma cittadine e cittadini provenienti da ogni angolo d’Italia, uniti da un comune impegno per la tutela dei territori, dell’ambiente e della salute delle generazioni future, insomma dei figli di tutti.
Nel corso degli anni, queste donne coraggiose hanno intessuto una fitta trama di solidarietà e azione, scambiandosi informazioni e sostenendosi reciprocamente nelle battaglie contro le devastazioni ambientali e gli inquinamenti che aprono ferite in tutto il Paese.
La nascita della Rete risale all’8 marzo 2018, quando il «Premio Donne, Pace Ambiente Wangari Maathai» è stato assegnato alle Mamme No Pfas vicentine, alle donne dell’Osservatorio Val d’Agri, alle Mamme No Tap e alle Donne di Colleferro.
Da questo riconoscimento è partita la storia che vi raccontiamo, quella del coordinamento che oggi si organizza tramite una chat operativa e una pagina social, dimostrando che superare ogni confine per un obiettivo comune è davvero possibile.
Il filo rosso che unisce questi comitati è la solidarietà intergenerazionale, un legame che unisce donne di ogni età nella lotta contro giganti industriali, ecomafie e politiche che sacrificano la salute in nome del profitto.
Da questo riconoscimento è partita la storia che vi raccontiamo, quella del coordinamento che oggi si organizza tramite una chat operativa e una pagina social, dimostrando che superare ogni confine per un obiettivo comune è davvero possibile.
Il filo rosso che unisce questi comitati è la solidarietà intergenerazionale, un legame che unisce donne di ogni età nella lotta contro giganti industriali, ecomafie e politiche che sacrificano la salute in nome del profitto.
La giornalista Linda Maggiori, parte integrante di questa rete, ha intervistato le Mamme No Pfas del vicentino, le mamme di Taranto soffocate dalle polveri rosse dell’acciaieria, e molte altre, raccogliendo nel suo libro «Mamme ribelli» storie di speranza e resistenza femminile nelle città più martoriate d’Italia.
Attraverso le testimonianze raccolte, emergono le ombre di un Paese che troppo spesso ignora il diritto delle persone a un ambiente pulito e alla salute. Quarantadue siti di importanza nazionale ai fini della bonifica sono solo la punta dell’iceberg di un problema più ampio, con molte zone oscure ancora non riconosciute. Il 10% della popolazione italiana vive in condizioni di rischio inaccettabili, ignorato da politici o istituzioni troppo spesso distanti dalla realtà.
Tuttavia, la storia ci insegna che la determinazione, la speranza e il coraggio sono un valore aggiunto che può fare la differenza. Il senso collettivo di resistenza e la vittoria contro le imprese inquinanti possono essere una realtà concreta quando la cittadinanza si attiva. L’esempio di Taranto, dove la risolutezza dei cittadini ha portato a condanne e riconoscimenti internazionali, dimostra che il nemico più insidioso da sconfiggere a volte è la rassegnazione. Uniamoci dunque a questa rete di donne straordinarie e trasformiamo la speranza in azione concreta per un mondo migliore!
Attraverso le testimonianze raccolte, emergono le ombre di un Paese che troppo spesso ignora il diritto delle persone a un ambiente pulito e alla salute. Quarantadue siti di importanza nazionale ai fini della bonifica sono solo la punta dell’iceberg di un problema più ampio, con molte zone oscure ancora non riconosciute. Il 10% della popolazione italiana vive in condizioni di rischio inaccettabili, ignorato da politici o istituzioni troppo spesso distanti dalla realtà.
Tuttavia, la storia ci insegna che la determinazione, la speranza e il coraggio sono un valore aggiunto che può fare la differenza. Il senso collettivo di resistenza e la vittoria contro le imprese inquinanti possono essere una realtà concreta quando la cittadinanza si attiva. L’esempio di Taranto, dove la risolutezza dei cittadini ha portato a condanne e riconoscimenti internazionali, dimostra che il nemico più insidioso da sconfiggere a volte è la rassegnazione. Uniamoci dunque a questa rete di donne straordinarie e trasformiamo la speranza in azione concreta per un mondo migliore!
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