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Gravidanza e parto: scopri i tuoi superpoteri

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Lucile Gomez coglie nel segno con il suo libro “Il parto a fumetti”, denso, profondo, ironico e delicato al contempo. Le donne possono riappropriarsi delle loro competenze innate per vivere al meglio la gravidanza e partorire senza interferenze esterne. Occorrono le corrette informazioni e il giusto sostegno.
Gravidanza e parto: scopri i tuoi superpoteri
Un messaggio ironico, diretto, leggero ma profondo allo stesso tempo: una donna che racconta ad altre donne che il parto è un evento fisiologico nella vita femminile e che il corpo delle donne “sa cosa fare e come farlo”. Lucile Gomez in  Il parto a fumetti riesce a dire tante cose importanti con dolcezza e umorismo. 
Una delle prima persone a leggere il libro e ad apprezzarlo è stata Cecilia Antolini (nella foto a destra), filosofa di formazione, esperta di benessere mentale perinatale e co-fondatrice di Il Parto Positivo – BabyBrains, piattaforma di divulgazione scientifica al servizio di famiglie in attesa e professionisti perinatali.

«Sono rimasta molto colpita dalla densità e profondità di informazioni e prospettive che Lucile Gomez ha saputo riassumere in un libro a fumetti, mantenendo un equilibrio davvero incredibile tra accuratezza del contenuto ed efficacia nel riassumerlo e trasmetterlo» spiega Cecilia. 

«Parlare dell’importanza per le donne di riappropriarsi delle competenze in ambito di gravidanza e parto significa metterci di fronte all’altro lato della domanda: ma le donne sanno di averle perse? E collettivamente ci accorgiamo di aver trascurato questo inestimabile valore? Per riappropriarsene il primo passo è accorgersi che quelle competenze esistono. Purtroppo spesso il fatto stesso di parlare di risorse fisiologiche è accolto con sprezzo dalle donne stesse. Allora sotto il parto sta forse una conoscenza di sé, dell’unicità del corpo femminile e delle sue inestimabili risorse, che da tanti anni abbiamo inibito (vale per il parto, per le mestruazioni, per la menopausa). Attingere alle competenze in fatto di parto è cruciale: non solo per la donna stessa, e già basterebbe, ma anche per il bambino che nasce. E per la società tutta: non sfruttare al meglio il potenziale di una fetta così grande della popolazione è uno spreco collettivo». (…)

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