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Animal Equity: «Foie gras, da vietare l’alimentazione forzata delle anatre»

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L’organizzazione Animal Equality ha diffuso nuove immagini raccolte all’interno di alcuni allevamenti di anatre in Francia, «che mostrano la crudeltà dell’alimentazione forzata ancora utilizzata per la produzione di foie gras» spiega, e lancia una campagna «per chiedere di fermare questa pratica in tutta Europa».
Animal Equity: «Foie gras, da vietare l’alimentazione forzata delle anatre»
L’organizzazione  Animal Equality ha diffuso nuove immagini raccolte all’interno di alcuni allevamenti di anatre in Francia, «che mostrano la crudeltà dell’alimentazione forzata ancora utilizzata per la produzione di foie gras» spiega, e lancia una campagna «per chiedere di fermare questa pratica in tutta Europa».
«Ogni anno, in Europa, vengono prodotte più di 19.000 tonnellate di foie gras, circa il 90% della produzione globale. In Francia, maggior produttore al mondo di foie gras, la pratica dell’alimentazione forzata provoca la sofferenza estrema di migliaia di anatre e oche. Questo Paese, che da solo consuma il 78% della produzione mondiale, è anche il maggiore esportatore a livello globale e il principale partner commerciale dell’Italia di foie gras – spiegano Animal Equity in una nota – L’alimentazione forzata è una pratica utilizzata su anatre e oche con l’obiettivo di “ingrassare” il loro fegato. Come documentano le immagini diffuse da Animal Equality, negli ultimi 15 giorni di vita in allevamento, gli animali vengono nutriti attraverso un lungo tubo di metallo, che viene infilato nelle loro gole e che somministra loro dai 200 ai 400 grammi di mangime, con gravi rischi di soffocamento e danneggiamento delle pareti dell’esofago». 
«La fase di alimentazione forzata (detta “gavage”) può portare oche e anatre a passare in pochi giorni a pesare da 4 a 7 chili. Il loro fegato è di fatto affetto da una patologia che si chiama “steatosi epatica” e consiste nell’accumulo eccessivo di grasso all’interno delle cellule. Quando durante la macellazione il loro fegato viene estratto, pesa tra i 550 e i 700 g, ovvero da 7 a 10 volte in più rispetto al peso normale – si legge ancora nella nota – Il foie gras, venduto come un’eccellenza culinaria, viene prodotto da animali torturati e malati. La stessa produzione di foie gras è stata fortemente condannata da un Rapporto del Comitato Scientifico Veterinario dell’Unione europea, che giudica l’alimentazione forzata “nociva per il benessere degli animali”. Tuttavia, nonostante anche la FAO ritenga la pratica dell’alimentazione forzata nociva per gli animali, nel 2022 il Parlamento europeo ha approvato una relazione in cui si afferma che la produzione è basata su procedure di allevamento rispettose dei criteri di benessere animale».
«Se in Europa questa pratica è consentita ancora in alcuni Paesi, in Italia la produzione di foie gras tramite alimentazione forzata è vietata dal 2007, ma non lo sono il suo commercio e l’importazione – prosegue l’organizzazione – Anche se la vendita non avviene più nei supermercati, nel nostro Paese prosegue tuttavia in alcune gastronomie e online, soprattutto in occasione di celebrazioni importanti, come le festività natalizie. La vendita di foie gras avviene inoltre nei ristoranti, in particolare in Lombardia, Lazio e Piemonte. Alla luce delle evidenze scientifiche e delle nuove immagini  pubblicate, Animal Equality chiede al governo italiano di supportare la richiesta di un divieto europeo dell’alimentazione forzata in tutte le sedi necessarie».
«I risultati dell’ultimo Eurobarometro della Commissione europea mostrano che un’ampia maggioranza di cittadini europei (84%) e italiani (88%) desidera che il benessere degli animali allevati a scopo alimentare sia maggiormente tutelato. Ma, come dimostrano ancora una volta le immagini degli allevamenti di oche e anatre, non c’è nulla di più lontano dal benessere animale dell’alimentazione forzata, che deve essere abolita in Europa una volta per tutte» dice Matteo Cupi, Vicepresidente di Animal Equality.
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