Quanto può durare un impianto fotovoltaico?
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«Un impianto fotovoltaico deve durare almeno vent’anni durante i quali deve produrre ed essere affidabile. I primi 4-6 anni servono per ripagare i costi materiali dell’impianto (è un dato variabile, quello del break even point, che dipende dal costo dell’energia elettrica sul mercato finale) mentre i restanti anni sono sostanzialmente a costo zero e quelli oltre i venti sono davvero gratuiti. Dopo vent’anni un pannello fotovoltaico ha ancora l’80% della resa originale»: ce lo spiega Sergio Ferraris nel suo libro “Vivere felici senza gas” (Terra Nuova edizioni).
«Un impianto fotovoltaico deve durare almeno vent’anni durante i quali deve produrre ed essere affidabile. I primi 4-6 anni di produzione servono per ripagare i costi materiali dell’impianto (è un dato variabile, quello del break even point, che dipende dal costo dell’energia elettrica sul mercato finale) mentre i restanti anni di produzione sono sostanzialmente a costo zero e quelli oltre i venti sono davvero gratuiti. Dopo vent’anni un pannello fotovoltaico ha ancora l’80% della resa originale; oggi in produzione ci sono pannelli fotovoltaici di oltre trent’anni fa»: ce lo spiega Sergio Ferraris nel suo libro “Vivere felici senza gas” (Terra Nuova edizioni).
«Il tutto, è bene ricordarlo, a zero CO2. Questa proiezione sul futuro economico, ma non solo, è da tenere in grande considerazione anche perché ogni anno di produzione aggiuntiva di energia da fonti fossili significa “ritardare” la sostituzione dei pannelli, con un allungamento dell’LCA riducendo l’uso di risorse naturali e la produzione di rifiuti. Quindi, la parola d’ordine deve essere qualità e cura che poi dovrebbero essere due capisaldi della cultura ecologica – scrive Ferraris – Sulla qualità del materiale bisogna essere meticolosi fino all’ossessione. Qualità dei pannelli fotovoltaici, dell’inverter, ma anche dei cavi e del sistema di fissaggio perché deve durare nel tempo riducendo al minimo i costi di manutenzione. Deve esserci anche la cura dell’impianto da parte dell’utente che deve dedicare la necessaria attenzione e da parte dei tecnici che devono curare l’installazione prestando la dovuta attenzione alle norme per l’installazione in sicurezza per la salute. Le fonti rinnovabili devono fare la differenza anche su questo: bisogna invertire la striscia di morte rappresentata dalle 1.090 vittime sul lavoro del 2022 (fonte INAIL) facendo sì che i lavori e i mestieri della sostenibilità non facciano parte di questa categoria».
PER APPROFONDIRE:
Aumento dei costi, blocco delle forniture, “guerra del gas” sono tra le espressioni più usate per raccontare la crisi energe-tica contemporanea, inestricabilmente intrecciata a conflitti e cambiamento climatico.
In questo scenario, ogni giorno più minaccioso, l’energia rinnovabile prodotta dal basso è il punto di partenza per qualsiasi soluzione. E le tecnologie che oggi abbiamo a disposizione possono contribuire concretamente a realizzare un nuovo modello energetico libero dal gas e da tutti gli altri combustibili fossili.
L’autore affronta alle radici le questioni climatiche e scientifiche della questione energetica per spiegare come pompe di calore, geotermia a bassa entalpia, efficienza energetica, fotovoltaico, biomasse, accumulo e solare termico possono essere utilizzati nelle nostre case per uscire dalla dipendenza dal gas. Il volume ha anche il grande pregio di offrire proposte e soluzioni alla portata di tutti, per ridurre il peso crescente che il gas rappresenta per l’ambiente e le nostre tasche.
