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Scuola di Ippocrate: «Un nuovo paradigma nell’arte della cura»

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«Un percorso di studi biennale, aperto a chi opera nell’ambito della cura e vuole scoprire, comprendere e apprendere una nuova prospettiva della cultura della salute»: è quanto propone la Scuola di Ippocrate, che a giorni partirà con la seconda edizione del ciclo formativo.
Scuola di Ippocrate: «Un nuovo paradigma nell’arte della cura»
«Un percorso di studi biennale, aperto a chi opera nell’ambito della cura e vuole scoprire, comprendere e apprendere una nuova prospettiva della cultura della salute»: è quanto propone la Scuola di Ippocrate, che a giorni partirà con la seconda edizione del ciclo formativo.
«Proponiamo una visione della medicina che chiamiamo “medicina di scopo”. Ovvero, una visione che la contestualizzi nel quadro della vita e del benessere, che sono, appunto ed essenzialmente, lo scopo: senza di esso, un qualsiasi essere vivente perde il suo significato, si ammala e muore. Coloro che vivono a lungo e in salute solitamente sono fortemente orientati verso uno scopo, di qualsiasi natura esso sia»: a spiegarlo sono Fabio Burigana e Sergio Gaiti, direttore e vicedirettore della Scuola di Ippocrate. 
«Il razionale della proposta formativa segue questa visione; è un percorso di studi biennale con un monte ore medio annuale di 100 ore tra corsi on-line e incontri in presenza: due week end per ogni anno di corso che verteranno su un lavoro sul sé e sulla gestione concreta del paziente – proseguono Burigana e Gaiti – Il percorso formativo della Scuola di Ippocrate è strutturato, nella sua parte centrale, nella messa a fuoco rispetto allo sguardo sul mondo e su sé stessi. È su questo che riteniamo indissolubilmente legata la dimensione in cui siamo chiamati ad operare: quella della cura. Il corso è corredato poi da una serie di docenze, che si focalizzano invece su tematiche specifiche di utilità anche pratica nello svolgimento della professione». 
Come spiegano i professionisti che dirigono il percorso formativo, «la Scuola di Ippocrate nasce dall’esperienza di centinaia di medici che hanno curato decine di migliaia di pazienti in “scienza e coscienza” durante gli anni più intensi del Covid. Il valore di questa esperienza e la necessità di rinnovare non solo un sistema sanitario ma una “cultura della salute”, ha visto nascere la Scuola sotto una guida innovativa». Fabio Burigana, attuale direttore, è medico esperto in medicina integrativa e Sergio Gaiti, il suo vice, è esperto di innovazioni e strutture sociali innovative. 
«Siamo partiti con più di 300 iscritti nella prima edizione del corso e questo ci ha fatto capire che c’era bisogno di una scuola come la nostra. E l’esperienza ci ha fatto elaborare con maggiore chiarezza come le figure di cura abbiano bisogno di implementare la loro formazione in modalità e campi nuovi, ai quali spesso hanno poco accesso». 
Gli obiettivi sono quelli di «arrivare a nuovi paradigmi di cura adatti alle sfide del momento, e allo stesso tempo creare sinergie innovative in ambito medico, che quindi comprendano medici ma anche psicoterapeuti, filosofi, fisici, eccetera. Occorre creare uno spazio di massima libertà terapeutica e di alto di livello di scientificità. Per poter garantire quest’ultimo principio, la libertà deve essere garantita. Non dobbiamo seguire o assecondare interessi economici o politici, dobbiamo seguire i fattori di salute e gli interessi del paziente. Per fare questo, bisogna comprendere la letteratura scientifica, studiare le fonti e avere una cultura della scienza come un continuum, libera da pregiudizi e in costante ricerca di nuove vette, nuove soluzioni e nuovi strumenti di cura, anche all’avanguardia». 
Nel 2022 la scuola ha avuto diverse centinaia di iscritti che ora hanno iniziato il secondo anno di formazione. «Abbiamo curato molto la raccolta di feedback per migliorare l’offerta formativa e per capire quale impatto hanno avuto le lezioni, sia online che in presenza. La stragrande maggioranza del personale di cura che ha frequentato la Scuola di Ippocrate è rimasta positivamente colpita e ha espresso gratitudine per l’elevata qualità didattica e per gli apporti multidisciplinari delle varie docenze. Si tratta di un progetto nuovo. Coloro che hanno concluso il primo anno possono fare tesoro di una preparazione propedeutica e strutturata per creare fondamenta di pensiero per cambiare paradigma. Nel secondo anno ci sarà un approfondimento ulteriore ed entreremo più in dettaglio nell’ambito di avanzate terapie validate per malattie cronico-degenerative, ma facendo qualcosa che non è mai stato fatto prima. Cercheremo di metterle insieme e a confronto. Il valore aggiunto che riscontriamo è che il personale di cura parte dalla prospettiva della sua professione specifica, invece lavorare in sinergia e in collaborazione attiva con altre professioni permette un ampliamento della visione e delle competenze, sia umane che professionali. Tutto questo va a vantaggio del paziente e del ventaglio di possibilità di cura a sua disposizione». 
Il 15 novembre è il termine ultimo per iscriversi al primo anno della seconda edizione della Scuola di Ippocrate. Qui tutte le informazioni: https://scuoladippocrate.life

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