Riceviamo dalla nostra lettrice Marilisa Patini questa lettera che parla della situazione della Comunità di Findhorn.
Sono qui al capezzale di uno degli ecovillaggi più famosi del mondo, il top dell’ecologia. Una comunità che da 61 anni fa scuola di uso delle energie alternative e sostenibilità ambientale, accogliendo persone di tutto il mondo. Al capezzale perché da qualche tempo è girata la notizia che il covid ha dato la mazzata finale all’economia già traballante della comunità, pressata da debiti e spese per cifre da capogiro. Verrà chiusa una delle due sedi principali: Cluny College. Un grande albergo di 80 stanze, che proprio per la sua vastità costa una pazzia solo per il riscaldamento in inverno. In questo albergo 15 anni fa, nel lontano 2008, ho frequentato l’experience week. La settimana di esperienza, considerata il primo step per accedere alla comunità e conoscerne il funzionamento e i valori di riferimento. Da allora Findhorn è diventata la mia famiglia spirituale. Dove periodicamente sono venuta a frequentare corsi: dalla spiritualità alla psicologia. Dove ho prestato la mia attività negli orti, scambiando lavoro con ospitalità. Dove sono cresciuta interiormente a ritmi accellerati. Perché la leggenda dice che c’è un angelo che presiede la comunità e ogni persona che visita questo posto entra in una bolla evolutiva da cui viene trasformata.
A Findhorn devo la mia evoluzione personale, che mi ha anche ispirato la scrittura di libri di favole ecologiste per adulti e bambini. E di un diario di viaggio nell’isola di Iona. E’ nelle Ebridi interne e la comunità vi tiene ritiri spirituali.
Riflettendo non penso sia un caso che l’universo, Dio, il destino mi abbiano portato qui proprio in questo momento. Quando sono partita dall’Italia non ero al corrente della grave situazione che la comunità stava vivendo. Mi interessava solo tornare in questo posto, che la mia anima riconosce come casa, dopo 4 anni di assenza per i problemi del covid. Ma appena arrivata ho sentito subito parlare di challenges, di sfide che molte persone ora stanno affrontando, di morte e rinascita della comunità, di co-workers, i lavoratori dello staff che rischiano di perdere il lavoro e la casa se la comunità chiude. Ma il clima è di grande positività, fiducia e concretezza. Nessuno ha perso la fede nelle forze superiori angeliche che hanno guidato con la loro luce la comunità dal 1962. Quando i fondatori Eileen e Peter Caddy e Dorothy MacLein l’hanno creata, rivolgendosi agli spiriti della natura e avendo raccolti eccezionali. Ogni mattina qui si cantano i canti gregoriani che la comunità francese di Taizè ha raccolto dalla tradizione della chiesa medioevale e trasferito a Findhorn,in un gemellaggio tra comunità spirituali. Da più di una settimana vado a cantare in una specie di anfiteatro aperto in alto, in cui si sente il respiro della Natura e il canto degli uccelli. Bene ogni mattina mentre si canta compare un pettirosso, come un messaggero angelico. Svolazza tra noi cantanti in questa atmosfera fiabesca. Dove ci si aspetta che compaiano elfi, fate dei boschi e gnomi. Come nei libri di Tolkien e nella saga di Harry Potter.
“Expect a miracle” è il cartello più diffuso nella comunità, “ Aspettati un miracolo”.
Da ciò si può dedurre il perché i membri della comunità non sono eccessivamente preoccupati. Sono convinti che quella che stanno vivendo sia solo una fase evolutiva della loro storia e che tutto cambierà in meglio. Con l’aiuto dell’Angelo di Findhorn e con amore. “ Love in action” , amore in azione” è un altro motto di Findhorn. Non mi è mai capitato di trovare in un altro posto del mondo il clima amorevole che fluisce come energia in questa comunità.
Ma io che ci faccio in tutto questo? Il mio compito mi sembra adesso quello di informare anche gli italiani che la comunità di Findhorn, uno dei fari che hanno illuminato e protetto il pianeta dalla distruzione, si potrebbe spegnere. La comunità è stata più conosciuta nel passato che attualmente. Ho l’impressione che la società italiana stia diventando sempre più autarchica, chiusa nei propri confini. Ci si gloria del passato. Ma di fronte al triste presente i nostri sedicenti intellettuali sono troppo impegnati a offendersi e a scontrarsi tra di loro, per prestare attenzione ai grandi problemi ambientali di respiro internazionale. Eppure recentemente la meteorologia ha picchiato duro soprattutto da noi. Caldo da inferno e incendi dolosi al sud, alluvioni al centro e grandine come pietre di ghiaccio al nord. La gente comune è solo spaventata, ci si consola a vicenda con cuoricini e bacini sui social.
All’estero trovo che siano più razionali e concreti di fronte ai problemi ambientali. Findhorn è stata una stupenda scuola per tanti anni e la sua essenza non morirà.
Adesso ha bisogno di aiuto, di sostegno, di solidarietà, di donazioni. Di tutto ciò che può servire per salvarla. Perchè la legge del profitto e del denaro non distrugga quello che di più buono c’è nel mondo.