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Vandana Shiva: «Gli OGM sono come il cibo artificiale, sottoscrivo l’appello per il ritiro della legge che li sdogana in Italia»

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«Gli OGM sono come il cibo artificiale, sottoscrivo l’appello per il ritiro della legge che li sdogana in Italia»: così Vandana Shiva in occasione della presentazione del Manifesto Ecofemminista “Fare pace con la Terra” che si è svolta a Roma.
Vandana Shiva: «Gli OGM sono come il cibo artificiale, sottoscrivo l’appello per il ritiro della legge che li sdogana in Italia»
«Gli OGM sono come il cibo artificiale, sottoscrivo l’appello per il ritiro della legge che li sdogana in Italia»: così Vandana Shiva, presidente di Navdanya International, in occasione della presentazione del Manifesto Ecofemminista “Fare pace con la Terra” del collettivo  Diverse Women for Diversity che si è svolta a Roma. 
Le relatrici hanno analizzato le principali minacce alla nostra biodiversità e le relative alternative agricole. Vandana Shiva ha presentato il Manifesto, affermando che: «La maggior parte degli agricoltori del mondo sono donne, la maggior parte del cibo è coltivato dalle donne. Il cibo è la nostra economia. Abbiamo lavorato molto per mantenere la sovranità alimentare nelle mani delle donne e vogliamo dire ai patriarchi del mondo di oggi: ‘Giù le mani dalle nostre sementi, giù le mani dal nostro cibo’. Difenderemo questa bellissima terra, la sua biodiversità, il nostro cibo e il nostro futuro, con il nostro amore più profondo, e con un atto di resistenza altrettanto profondo».
Le relatrici hanno inoltre discusso il tentativo di deregolamentare gli Ogm di nuova generazione, soprattutto nel contesto italiano, visto che le Commissioni Agricoltura e Ambiente del Senato hanno approvato all’unanimità un emendamento al Decreto Siccità che  apre alla sperimentazione in campo di nuovi Ogm. Vandana Shiva ha dichiarato: «Ho accolto con gioia le dichiarazioni del vostro Governo contro il cibo sintetico, ma nel momento in cui aprite le porte ai semi geneticamente modificati, il cibo artificiale è già arrivato. Le due istanze si contraddicono a vicenda».
Alla conferenza stampa tenutasi a Roma, Vandana Shiva è stata affiancata da Nadia El Hage Scialabba, del Swette Center for Sustainable Food Systems, Nicoletta Dentico, responsabile del programma Global Health Justice della Society for International Development (SID), Silvia Francescon, responsabile del Programma Ecologia dell’Unione Buddhista Italiana (UBI), ed Elisa d’Aloisio, coordinatrice della Coalizione Italia libera da Ogm.
Nicoletta Dentico ha illustrato come: «Oggi stiamo distruggendo il pianeta, attraverso soprattutto le produzioni alimentari. Stiamo distruggendo anche la salute non solo delle persone, ma la salute degli animali, la salute e dell’ambiente. Il nostro malessere come persone, di cui la pandemia che tutti abbiamo ormai rimosso è stato un esempio, è l’altra faccia della medaglia dello stato di emergenza e di cattiva salute del pianeta, perché siamo interconnessi, perché non siamo assolutamente divisi».
Nadia El Hage Scialabba ha affermato che: «Se parliamo di biodiversità, rispetto al 1900, noi abbiamo perso 86% della nostra biodiversità per colpa dell’Agricoltura industriale. Nei campi degli agricoltori, il 90% per cento della biodiversità è sparita, rispetto a quella che si coltivava prima. Quando si ha un paradigma scientifico che guarda la quantità, la misurabilità, la replicabilità e non la qualità, diventa pericoloso, perché questo porta a politiche che sono completamente ignare dell’etica. Ed è quello che stiamo vivendo oggi».
Silvia Francescon ha evidenziato come: «Il disastro ecologico a cui assistiamo oggi è frutto di una percezione di separazione rispetto a quello che consideriamo natura – altra, dimenticandoci di essere noi stesse e noi stessi natura. Parliamo di risorse naturali, in inglese resources, con l’idea dello sfruttamento. E non parliamo invece di sources, di fonti di vita. Ecco perché Faccio appello a un uso diverso del linguaggio, perché già quello ci porta ad avere un approccio completamente diverso».
Elisa D’Aloisio, ha chiarito vari aspetti dell’attuale situazione italiana rispetto ai nuovi Ogm. affermando che: «Recentemente si sono materializzate le TEA, le tecniche di evoluzione assistita, prima chiamate NBT, new breeding techniques. Entrambe le terminologie nascondono la realtà dei fatti. Si tratta di Ogm a tutti gli effetti. Abbiamo dei decreti legge in questo momento in discussione che affermano che non sono Ogm. Il decreto siccità si è presentato come un’occasione unica per inserire un emendamento in silenzio e di nascosto: l’emendamento 9 bis. In realtà abbiamo bisogno di ancora più regole per questi nuovi Ogm, rispetto a quelli già esistenti».
Nel pomeriggio, presso la Casa Internazionale delle Donne, si è svolto un dibattito pubblico tenuto da Vandana Shiva, con Caterina Batello, Associazione Italiana per l’Agroecologia (AIDA), Samantha Caldato, Ammar Seeds, Marica di Pierri, Associazione A Sud, ed Emma Siliprandi, esperta di femminismo e agroecologia.
Queste “donne diverse per la diversità” condividono il convincimento che le differenze, i contesti, la varietà delle voci e dei modi di esprimere la cura «siano fondamentali per resistere all’imposizione dell’uniformità industriale. Sono le culture diverse che guideranno la strada verso il futuro».
«Le donne stanno rivendicando la sovranità dei semi e costruendo la sicurezza alimentare in tutto il mondo  – spiegano da Navdanya – Come custodi di semi e produttrici di cibo, come attiviste, ricercatrici, lavoratrici, madri e consumatrici, le donne sono impegnate nella creazione di un sistema alimentare che sia in linea con i processi ecologici della Terra, che protegga la salute e che rispetti le leggi dei diritti umani e della giustizia sociale».

LETTURE UTILI

Una vera rivoluzione oggi può e deve partire dalla produzione del cibo, un grande campo di azione dove il sistema agroalimentare globalizzato ha cancellato la biodiversità, avvelenato il suolo e reso la nostra dieta sempre più omologata e insostenibile.
Il cambio di paradigma si impone anzitutto nella produzione agricola e nella salvaguardia dell’ambiente, da cui dipende il mantenimento degli ecosistemi e della salute dell’uomo. Gli autori del libro, tra cui spiccano le figure di Vandana Shiva e Franco Berrino, tracciano un’inversione di rotta a cominciare dal nostro stile di vita: bisogna dire sì ai sistemi agricoli naturali su piccola scala, per recuperare la vitalità del cibo e garantire un accesso più democratico alle risorse della terra. E bisogna dire no all’avanzata di un modello produttivo basato sullo sfruttamento dei popoli e degli ecosistemi.
In gioco c’è la nostra salute e la sopravvivenza pacifica sul pianeta Terra.

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La crisi ambientale, sociale ed economica che viviamo oggi ha un principale colpevole: l’attuale modello agroalimentare, che espone l’intero Pianeta ai pericoli di una nuova estinzione di massa, depredando le risorse naturali, come l’acqua e la fertilità dei suoli. In questo nuovo libro, Vandana Shiva e Andre Leu presentano i risultati delle ultime ricerche scientifiche, dimostrando che un altro modello agricolo non solo è possibile, ma anche necessario, per combattere la fame, frenare i cambiamenti climatici e arginare la devastazione del Pianeta.
La questione ha anche una valenza di ordine sociale e politico. L’agricoltura industriale, basata su monocolture, pesticidi e biotecnologie, rende sempre più dipendenti e indebitati gli agricoltori consegnando i saperi, i mezzi di produzione e gli stessi semi nelle mani di poche multinazionali, con una concentrazione di potere senza precedenti nella storia.
In un testo destinato a fare storia, gli autori smontano un modello produttivo a lungo celebrato come efficiente, ma che ad uno sguardo più attento si mostra del tutto incapace ad affrontare le sfide della crisi climatica, la fame nel Sud del mondo e la malnutrizione cronica nei paesi cosiddetti sviluppati. La soluzione è nelle pratiche agricole sostenibili supportate da nuove conoscenze agronomiche in grado di valorizzare la complessità del vivente, garantire cibo sano per tutti e una nuova democrazia per il futuro del Pianeta.

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