Garantire al vigneto una buona longevità è una condizione di base per lavorare bene in viticoltura. Ecco i suggerimenti di
Adriano Zago, autore del
“Manuale di viticoltura biodinamica” (Terra Nuova Edizioni).
L’insieme delle attenzioni e delle pratiche osservate e applicate in viticoltura biodinamica crea delle ottime condizioni per garantire al vigneto una lunga vita. Come sempre il metodo riconosce la priorità del sistema suolo: un terreno sano e vitale nutre in modo costante la pianta rispetto ai suoi bisogni e la supporta nel reagire agli stress climatici e fitopatologici.
Ci sono però delle operazioni colturali precise, che sono particolarmente rilevanti rispetto alla longevità del vigneto e hanno a che fare con la cura del legno. Per garantire salute e longevità a una pianta di vite dobbiamo impegnarci a mantenere la più elevata continuità possibile nel flusso della linfa nei tessuti vascolari. Questo vale sia per quanto riguarda lo xilema (linfa ascendente) che il floema (linfa discendente). Detto in parole semplici dobbiamo sforzarci di arginare il più possibile aree di legno morto all’interno della pianta. In estrema sintesi nella pianta ci sono tre zone di particolare vitalità, da cui dipende buona parte del metabolismo e dove gli ormoni si esprimono nelle loro massime funzioni:
• Cambium: un piccolo strato di cellule situato a pochi millimetri di profondità rispetto al ritidoma esterno della vite, che genera tutti i tessuti vascolari. Può essere definito il centro vitale e pulsante della produzione di tutto il sistema circolatorio della pianta.
• Apice del germoglio: crea la dominanza apicale e rappresenta un sink metabolico (il direttore d’orchestra).
• Apice radicale: è la sede dei più sofisticati sistemi sensoriali della pianta che determinano le strategie di crescita radicale.
Senza addentrarci troppo nei dettagli della fisiologia viticola, in base a questa semplice descrizione possiamo individuare quali sono le operazioni colturali che influenzano, maggiormente il Cambium nella vascolarizzazione della pianta:
• Innesto
• Potatura
• Protezione delle ferite.
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La viticoltura biodinamica è un metodo agricolo che permette di esprimere a pieno la qualità e l’unicità dei più diversi territori viticoli mondiali.
L’insieme delle tecniche agronomiche e viticole, l’uso dei preparati, le strategie di gestione del suolo, il compostaggio e la cura dell’organismo agricolo sono gli argomenti chiave di questo primo manuale pratico sulla viticoltura biodinamica.
Il viticoltore che vuole avvicinarsi o migliorare la conoscenza delle tecniche e delle visioni di questo metodo, a cui si legano nomi di prestigio e aziende iconiche della produzione vitivinicola, si potrà confrontare con le diverse esperienze maturate dal lavoro ventennale di Adriano Zago, uno dei maggiori esperti di questa materia a livello mondiale.
Splendidamente illustrato, il libro offre un’ampia raccolta di indicazioni, suggerimenti, esperienze di successi e condivisioni di aspetti critici, raccontati attraverso l’esperienza concreta di aziende viticole biodinamiche italiane e internazionali.