Parlando del contributo che ha dato alla pubblicazione spiega che «infatti, se la salute psichica è il compito primo della psicologia, potremmo forse dire che la ricerca della felicità è quello più importante della Psicosofia. Ma quanti modi esistono per essere felici? Infiniti, come le stelle del cielo. In una società che sempre più incline a una globalizzazione di merci e di pensieri, e dunque di valori, le persone sono piene di comfort tecnologici, hanno l’intera conoscenza planetaria dentro il proprio smartphone , eppure sono spesso più smarrite che mai».
«Si è smarrito proprio il contatto profondo con se stessi e con la propria anima, intesa come essenza profonda, come parte più autentica di sé – prosegue Pavia – Nell’intervento scritto per il libro “Psicosofia, un ponte tra psicologia e spiritualità” ho provato allora a ripercorrere, in modo forse più poetico che scientifico, alcuni passaggi per me essenziali per il viaggio psicosofico, chiarendo in primis che ognuno di noi, per trovare la chiave della felicità, debba necessariamente dare alla luce se stesso. Lo psicosofo in tal senso si offre come un facilitatore che, come un’abile ostetrica, aiuta a portare alla luce una nuova vita, facilitando un processo fisiologico seppur doloroso e talvolta spaventoso».
«A volte ci realizziamo attraverso un mestiere particolare e ci sono là fuori, ahimè, molte persone infelici proprio perché cadute nel tranello del lavoro sicuro, economicamente stabile, idealmente appassionante, senza aver seguito però quella che potremmo chiamare “la chiamata dell’anima” – aggiunge ancora la dottoressa Pavia – Il viaggio psicosofico potrebbe tradursi dunque nell’imparare ad ascoltare tale chiamata e al conseguente viaggio di rallineamento con essa. Ma non è per forza questo il nostro obiettivo, in quanto il viaggio psicosofico è soprattutto una trasformazione interiore che non punta necessariamente a portare stravolgimenti nella vita esteriore. A volte possiamo riuscire a trovare la nostra felicità anche in un luogo scomodo e apparentemente inadatto, perché poi, in fondo, se da un lato esistono infiniti modi per essere felici, la strada per giungere a quella chiave è un po’ la stessa per tutti, costruita con ingredienti semplici, già presenti nella nostra vita e dunque assolutamente alla nostra portata».
«Amore, dedizione, sacrificio, fiducia, accoglienza, curiosità, ecco alcuni degli ingredienti, ma attenzione, perché ognuna di queste parole contiene sfumature di significato diverse, alcune delle quali portano alla felicità, altre al dolore. Con questo capitolo provo a fare chiarezza su di essi, così da poter aiutare il lettore/viandante a mettere a punto la rotta del proprio appassionante viaggio» conclude Pavia.