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Osteopatia Dinamica Evolutiva (ODE): sentire il cambiamento su di sé

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Francesca Abburà, autrice di “Osteopatia dinamica evolutiva” (Terra Nuova Edizioni), ci parla del suo approccio specifico per rieducare il sistema mente-corpo e superare blocchi e disfunzioni.
Osteopatia Dinamica Evolutiva (ODE): sentire il cambiamento su di sé
Francesca Abburà, autrice di  “Osteopatia dinamica evolutiva” (Terra Nuova Edizioni), ci parla del suo approccio specifico per rieducare il sistema mente-corpo e superare blocchi e disfunzioni.
In osteopatia, disciplina su cui sta crescendo l’attenzione anche in Italia, il focus viene messo intenzionalmente dal sintomo alla causa e il corpo umano viene considerato come una unità funzionale, un sistema dinamico adattativo in cui più strutture e centri corporei sono integrati fra loro per comporre l’unità. E, nell’ambito di questa disciplina, la dottoressa Francesca Abburà, osteopata con una lunga esperienza alle spalle, ha individuato un approccio ancora più specifico, che ha chiamato osteopatia dinamica evolutiva e al quale ha dedicato il libro dall’omonimo titolo (Terra Nuova Edizioni).

«Già l’approccio osteopatico permette di portare alla luce connessioni anatomiche, fisiologiche e biomeccaniche spesso non viste, poi con l’approccio che ho ideato si va anche oltre. Il termine dinamica fa riferimento alla capacità dell’essere umano di apprendere attraverso gli stimoli ambientali in una costante interazione (l’apprendimento avviene poiché il nostro interno si relaziona con l’esterno, come quando ad esempio il neonato deve portare gli oggetti alla bocca per conoscerli)» spiega la dottoressa Abburà. «Ed evolutiva si riferisce alla necessità di capire le “malattie” in modo profondo, coglierne i messaggi ed evolvere verso il miglioramento di sé; ogni volta che superiamo una disfunzione in un modo naturale apprendiamo una lezione e diventiamo una versione migliore e più evoluta di noi stessi. C’è un grosso aumento di consapevolezza, cambia il modo in cui stiamo al mondo».

L’osteopatia e l’individuo indivisibile
«Può essere utile premettere che l’osteopata parte dal presupposto secondo cui occorre guardare il paziente nella sua interezza, globalità e indivisibilità, e conseguentemente intervenire applicando un approccio personalizzato» spiega Abburà. «È estremamente importante andare alla ricerca della causa della problematica che si vuole risolvere. L’osteopata si chiede che cosa ha procurato quel determinato dolore e cosa sta comunicando il corpo attraverso la sua manifestazione; si occupa della salute intesa non solo come assenza di malattia ma come possibilità e capacità di fruire pienamente del proprio potenziale intrinseco. Penso che ora più che mai sia arrivato il momento di abbracciare un approccio sistemico alla persona e alla salute e l’osteopatia va in questa direzione, mantiene la visione d’insieme dell’individuo».

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