Sabino Pavone, consulente della federazione nazionale delle scuole steineriane, ci spiega la nascita delle
scuole Steiner Waldorf. Il suo intervento è stato pubblicato sul
numero di marzo della rivista cartacea Terra Nuova e lo condividiamo anche con i lettori che ci seguono sul web.
«La prima scuola Steiner Waldorf nasce, su idea di Rudolf Steiner, nel 1919. Steiner aveva analizzato a fondo la situazione geopolitica dell’epoca e la sua analisi lo aveva portato a osservare nel mondo occidentale degli Stati Uniti un’onda legata al liberalismo economico e all’apologia dell’io individuale, che faceva emergere il singolo a prescindere dal resto applicando i fondamenti del capitalismo.
Sul fronte russo, invece, aveva osservato il prevalere di un’ideologia che esigeva il sacrificio del bene individuale in nome del bene collettivo, con l’annullamento dell’individuo stesso. «Steiner si assume dunque il compito di individuare quale sarebbe potuto essere il compito dell’Europa nel contesto di quella polarizzazione, riflessione che peraltro mostra oggi tutta la sua attualità» spiega Sabino Pavone.
«Ecco che allora elabora e “inaugura” una pedagogia che ha alla sua base un individualismo etico: l’Io necessita di essere riconosciuto per diventare se stesso» prosegue Pavone. «Per giungere a questo obiettivo sviluppa l’aspetto di un’educazione morale capace di creare un contesto educativo tale da favorire in ciascuno la coscienza dell’esistenza dell’altro e quindi teso verso il pieno rispetto della propria e dell’altrui individualità. Ne nasce la possibilità di creare un equilibrio tra la comunità e l’Io. Questo paradigma educativo, secondo Steiner, doveva radicarsi culturalmente attraverso una scuola libera dallo Stato e dall’economia. L’ insegnamento e l’educazione si assumono così il compito di ricavare la conoscenza dell’essere umano in divenire e delle sue peculiari disposizioni individuali, basandosi su un’antropologia il più possibile conforme alle esigenze dell’individuo».
E, spiega sempre Pavone, «l’individuo in rapporto allo Stato non risponderà più alla domanda: che cosa occorre che l’uomo sappia e sappia fare per l’ordinamento sociale esistente? Ma a un’altra e cioè: quali disposizioni porta l’uomo in sé che possono essere sviluppate in lui? In questo modo diverrà possibile che la generazione che cresce apporti forze sempre nuove all’ordinamento sociale. In esso vivrà allora quello che continuamente possono farne gli individui umani completi che vi entrano, anziché costringere la nuova generazione a diventare ciò che l’ordinamento già esistente vuole che essa sia. In sostanza, si ribalta il paradigma che oggi è invece imperante».
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LETTURE UTILI
Come si caratterizza oggi la scuola steineriana?
Quali sono i suoi punti di forza?
Dopo un secolo di pedagogia steineriana, come si adattano i principi enunciati da Rudolf Steiner alle sfide del presente?
Wolfgang Held ha visitato diverse scuole Waldorf, restituendoci una profonda riflessione sull’approccio didattico ed educativo e sulle applicazioni più innovative di questa impostazione che mette al centro i bisogni fondamentali dell’essere umano.
Un testo adatto a tutti, sia a coloro che si affacciano per la prima volta a questo mondo sia per chi lo vive nel quotidiano come alunno, educatore, genitore o insegnante.
Questa edizione del libro è arricchita con un’appendice sulle scuole Waldorf in Italia.