Nell’inverno che ci aspetta abbiamo una missione precisa: risparmiare energia per ridurre le importazioni di gas, proteggere il clima ed evitare inutili stangate. Possiamo risparmiare tanti soldi a cominciare dalle buone abitudini che riguardano riscaldamento e consumi elettrici.
La questione energetica è diventata la nuova emergenza mondiale, sospinta dalla crisi ucraina e da una speculazione senza precedenti. Non ci piace dover inseguire la politica delle emergenze, se non fosse che questo tema per noi è sempre stato all’ordine del giorno: ridurre i consumi energetici è un imperativo fondamentale per le sorti dell’umanità, oltre che per la salvaguardia dell’ambiente. L’Italia, insieme ad altri paesi, aveva scommesso tutto sul metano come combustibile di transizione e ora il conto da pagare è più salato del previsto, diventando un dramma per molte famiglie.
È inutile fingersi sorpresi. Chi si occupa da anni di questioni energetiche ci aveva avvertito che i costi delle fonti fossili sarebbero presto lievitati ed eravamo già a conoscenza dei fragili equilibri geopolitici dietro al controllo dell’energia. Chissà se tra qualche anno non potremo parlare di questo periodo come di una curva della storia che ci ha indirizzato verso le energie pulite. Nelle grandi crisi si cela sempre una grande opportunità, ma è ovvio che nell’immediato c’è poco da stare allegri, perché gli effetti della crisi del gas si fanno sentire soprattutto per le fasce di popolazione a basso reddito. Per noi italiani non sarà un compito facile, perché la dipendenza energetica sul gas è quella che è aumentata maggiormente negli anni. Il metano è diventato la fonte più diffusa sia per il riscaldamento (68%) che per la produzione di acqua calda (69,2%). Bisogna però aggiungere che allo stato attuale la corsa alle rinnovabili non sta andando a rimpiazzare carbone e nucleare, le energie più inquinanti e problematiche, ma il gas, che doveva servirci come soluzione transitoria verso una produzione a emissioni zero.
Ecco allora che a giorni arriveranno le nuove bollette e saranno dolori di pancia. Prima ancora che liberarci dalla dipendenza dalla Russia dobbiamo guardare ai nostri risparmi, ma cosa possiamo fare su scala domestica? Le soluzioni sono ormai note: migliorare l’efficienza energetica delle nostre abitazioni e autoprodurre il più possibile con le fonti rinnovabili, perché le tecnologie oggi sono a prezzo abbordabile e si può usufruire di generosi incentivi. Ma ci sono anche tanti piccoli accorgimenti a costo zero che possiamo mettere in campo per ridurre i consumi, a partire dai buoni comportamenti.
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