Volere ostinatamente dare un nome, usando un linguaggio, a ogni cosa che ci circonda, materiale o immateriale che sia, «ci fa perdere di vista l’Unità. Quando diamo un nome a qualcosa facciamo subito nascere il suo opposto. Così ora abbiamo due cose». E «ogni volta che dividiamo qualcosa […] creiamo il suo opposto, la versione “non è”». Questo crea divisione, giudizio, etichetta qualcosa e qualcuno e il suo opposto.
Sono le considerazioni d’esordio con cui Francis Pring-Mill, master e dottorato all’Università di Oxford, ci introduce al mondo del Tao nelle pagine di riflessione profonda che portano il titolo di
In armonia con il Tao (Terra Nuova Edizioni).
E se il ragionamento che propone vi suona familiare forse è perché, in questo momento storico in cui le
divisioni appaiono così profonde, veramente dentro ognuno di noi risuona forte il bisogno di superare l’impasse.
Perché il concetto di Tao, cioè Uno/Tutto, è così importante in un percorso di consapevolezza? Perché, «a livello dell’eterno Uno/Tutto non ci possono essere opposti. C’è solo Uno/Tutto […] che comprende ogni cosa» ci spiega Pring-Mill. «È infinito e senza tempo. E noi ne facciamo parte, anche se passiamo molto del nostro tempo a credere di essere separati e soli» prosegue l’autore. «Il Tao è in continua evoluzione, indipendentemente da ciò che facciamo. E noi possiamo scegliere. Possiamo vivere in armonia con il Tao o rimanere scissi e separati cercando di imporre la nostra volontà. Nel primo caso, viviamo in pace e serenità, nel secondo, spesso viviamo nella confusione e nel dolore. Ci si potrebbe chiedere: perché dovremmo fare qualcosa di diverso dalla prima opzione? La risposta, in una parola, è il desiderio. Quando viviamo in armonia con il Tao, ci svuotiamo dei nostri desideri e del bisogno di soddisfarli. Di conseguenza, non cerchiamo di imporre la nostra volontà. Infatti, non “cerchiamo” di fare nulla» prosegue Pring-Mill.
«Il punto non è raggiungere ciò per cui solitamente prodighiamo i nostri sforzi, cioè i beni materiali, la sicurezza e la stima degli altri. Il punto è vivere in armonia con il mondo che ci circonda. La pace e la serenità seguono da sé: non sono obiettivi per cui sforzarsi. Si potrebbe pensare che questo riduca il nostro ruolo a quello di spettatori passivi. Non è così. Non osserviamo il dispiegarsi del Tao, per così dire. Ne siamo parte integrante. Il nostro ruolo è agire con compassione per guidare e plasmare gli eventi mentre li lasciamo andare e venire, senza cercare di trattenerli o di piegarli alla nostra volontà. La differenza è che siamo concentrati sul Tao, non su noi stessi. Inoltre, ognuno di noi ha da offrire un contributo unico e irripetibile. Se vogliamo, vivere in armonia con il Tao è come essere a un concerto, solo che non siamo tra il pubblico. Siamo qui per cantare la nostra canzone. E non c’è niente di passivo nel cantare. Ma prima dobbiamo imparare ad ascoltare, per poter sentire la musica che ci circonda. Altrimenti, se non facciamo altro che ascoltare noi stessi e i nostri desideri, creiamo soltanto rumore».
Una grande «lezione»
Pensare ed essere nel Tao è una sorta di grande lezione di esistenza e sull’esistenza, e Pring-Mill prende per mano il lettore e attraversa con lui questi concetti essenziali.
«Quante volte vediamo dei limiti! Quanto spesso vediamo solo poche possibilità! Quando ci troviamo in questa situazione, siamo separati e scissi. Per di più, siamo intrappolati nella ristrettezza della nostra visione. Il Tao è davvero nascosto, ma questo non significa che non ci sia. Semplicemente, non possiamo vederlo. La limitazione arriva solo quando crediamo che quel che possiamo vedere sia tutto ciò che c’è».
E ancora: «Hai mai pensato ai limiti del pensiero? Qualunque cosa ci sia dall’altra parte del pensiero è destinata a rimanere nascosta. Ciò significa solo che non possiamo conoscerla e comprenderla. Ma questo non significa che non sia reale. Il Tao è sempre presente. E, indipendentemente da ciò che possiamo o non possiamo vedere, non siamo mai separati e scissi. Se è vero che quel che possiamo vedere sono le limitazioni, nella realtà del Tao le possibilità sono sempre infinite. Lo sono sempre state. Il Tao è come una sorgente che non si esaurisce mai».
«Quante volte ci dilettiamo a parlare, fare distinzioni, prendere posizione, giudicare alcune persone come sante e altre come peccatrici. Quando facciamo così, ci dimentichiamo di essere limitati dalle cose a cui applichiamo la nostra mente. A differenza del Tao, le nostre menti non sono “infinitamente capaci”. Nel grande disegno delle cose, questo significa che non riusciamo a farci un’idea precisa della realtà. Quindi, più parliamo, meno capiamo».
La brama è anche fonte di paura
«Quante volte viviamo presi nella morsa del desiderio. Guardiamo al futuro con paura e preoccupazione. I nostri desideri saranno soddisfatti? Guardiamo al passato con rammarico. Cosa avremmo potuto o dovuto fare perché i nostri desideri passati si realizzassero e il nostro presente fosse in qualche modo migliore?» scrive ancora Pring-Mill. «Quante versioni ipotetiche di come potrebbero essere le cose! E ognuna ci allontana dal momento presente. Hai mai osservato una situazione stabilendo che non ti importava come sarebbe andata a finire? Comunque vada, andrà bene. Hai notato la libertà che provi quando è così? Non hai alcun attaccamento per un’alternativa o per l’altra. Sei ugualmente sereno rispetto a qualsiasi esito. E se potesse essere sempre così?».
«Quante volte complichiamo il nostro mondo con pensieri, parole e desideri! Di conseguenza, quanto diventano pieni i nostri mondi finiti. Eppure il Tao è sempre lì, presente e inesauribile. E possiamo entrare nel flusso in qualsiasi momento. Ti sei mai lasciato andare entrando nel flusso? Magari ti è capitato di farlo consciamente o inconsciamente. I bambini lo fanno sempre inconsciamente. Da adulti, invece, possiamo farlo di proposito».
E questo approccio lo si può declinare in ogni ambito e momento della vita, anche sul lavoro, che pur è necessario per vivere. Ma lo si può fare con tutto il proprio impegno per poi lasciare andare senza restare attaccati al riconoscimento degli altri, a desideri o aspettative.
Nel libro
In armonia con il Tao, l’autore illustra e «dispiega» ben
ottantuno concetti che si fondano sul Tao Te Ching e che, tenendoli ben a mente nel nostro quotidiano e praticandoli, possono condurci a una visione del mondo e delle relazioni non solo differente da quella attuale, ma anche profondamente migliorata.
Chiunque compia
un percorso di crescita nella
consapevolezza si pone una domanda senza tempo: c’è un modo per
vivere la nostra vita in armonia con il mondo che ci circonda? Il Tao Te Ching fornisce risposte senza tempo.
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IL LIBRO
Il Tao Te Ching è una delle
opere di antica saggezza spirituale più lette e amate al mondo. Ma le sue frasi dense e criptiche possono talvolta produrre più confusione che illuminazione.
Questo libro è stato scritto per guidarci verso una comprensione più profonda di questo classico della filosofia cinese. In armonia con il Tao immagina nuovamente l’antica saggezza affinché sia comprensibile e utile in questi nostri tempi moderni, rivelando i fili comuni che si intrecciano attraverso gli ottantuno brevi capitoli.
Il risultato è imperdibile per chiunque sia interessato a comprendere i concetti contenuti nel Tao Te Ching per poi applicarli nella propria vita quotidiana.
Un libro che piacerà a chiunque voglia comprenderne le idee contenute soprattutto tra le righe.